Al colloquio in carcere con droga e un micro telefono, denunciata 23enne a Secondigliano

Era andata al colloquio col fratello, detenuto nel carcere napoletano di Secondigliano, con in tasca droga e un microtelefono. Con tutta probabilità avrebbe approfittato del momento in cui sarebbe rimasta da sola per consegnare il tutto, ma il piano è saltato grazie ai controlli agli ingressi nella struttura: nei guai una ragazza di Torre Annunziata (Napoli), che dopo il controllo è stata denunciata dalla Polizia Penitenziaria.
La giovane, 23 anni, è stata bloccata dagli agenti durante i controlli che, di prassi, vengono effettuati sui parenti dei detenuti prima di permettere il contatto. Nelle tasche aveva 32 grammi di hashish e un micro telefono, di quelli che sempre più spesso vengono scoperti nelle celle o vengono intercettati durante il trasporto, camuffati in nascondigli di fortuna come scatole delle scarpe o in piccoli spazi ricavati in alimenti. A rendere noto l'episodio è il sindacato Osapp, che si complimenta coi colleghi che hanno scoperto la ragazza e col dirigente aggiunto Andrea D'Apolito. Nello scorso agosto, a Salerno, le manette erano scattate per un avvocato che aveva tentato di passare 10 telefonini a un suo cliente detenuto durante un colloquio.
"Il fenomeno dell'introduzione di materiale illecito e sostanze stupefacenti all'interno degli istituti penitenziari campani è all'ordine del giorno – commentano i segretari regionali Vincenzo Palmieri e Luigi Castaldo – e l'attuale normativa vigente non ha prodotto i risultati sperati. Auspichiamo maggiori investimenti delle istituzioni in risorse strumentali e umane, nonché l'impiego costante delle unità cinofile, idonei a contrastare questi fenomeni".