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Morte di Samuele, 3 anni, giù dal balcone a Napoli

Ai funerali del piccolo Samuele picchiato poliziotto: scambiato per un giornalista

Un poliziotto della Questura di Napoli è stato picchiato questa mattina a Napoli durante i funerali del piccolo Samuele, il bimbo morto cadendo dal balcone della sua abitazione venerdì scorso: l’agente, che era sul posto per motivi di ordine pubblico, quando ha estratto una piccola telecamera è stato scambiato per giornalista e aggredito da una ventina di persone.
A cura di Nico Falco
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Un poliziotto della Scientifica della Questura di Napoli è stato aggredito durante i funerali del piccolo Samuele, il bimbo di quasi 4 anni morto cadendo venerdì scorso dal balcone della sua abitazione, al terzo piano di un edificio di via Foria, nel centro città. L'agente, che si trovava alle esequie per motivi di ordine pubblico, era in borghese e senza pettorina di riconoscimento ed è stato scambiato per un giornalista. Sono intervenuti i colleghi della Squadra Mobile e del commissariato, non è rimasto ferito in modo grave.

L'aggressione è avvenuta all'esterno della chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci, in via Veterinaria, mentre all'interno si stavano svolgendo i funerali del piccolo (la messa è stata celebrata dall'Arcivescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia). Già nei giorni scorsi c'erano state delle tensioni tra alcuni familiari e conoscenti del bambino e alcuni giornalisti, dopo che alcune testate televisive, cartacee e web avevano pubblicato immagini e video del bambino tratti dai profili social di Facebook e di TikTok dei familiari. Alcuni giornali avevano pubblicato foto delle macchie di sangue a terra, mentre su tante pagine Facebook erano rimbalzate le fotografie di Samuele e anche quelle di Mariano Cannio, il 38enne accusato di omicidio, il cui volto è stato condiviso migliaia di volte e spesso corredato di minacce.

Anche questa mattina alcune persone davanti alla chiesa avevano avvicinato i giornalisti presenti e avevano intimato loro di non avvicinarsi e c'erano state delle discussioni con gli operatori televisivi. Così, quando il poliziotto ha estratto una telecamera per registrare delle immagini per il servizio che stava svolgendo, è stato scambiato per un reporter e aggredito da una ventina di persone.

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