664 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il profumo si chiama Addore. Ma Dior fa causa perché è troppo simile a J’Adore: Napoli sfida la Francia

La celebre maison francese d’alta moda Dior ha chiesto a un imprenditore napoletano di bloccare la registrazione del marchio “Addore ‘e mare”, destinato alla commercializzazione di un profumo: secondo l’azienda francese il nome usato è troppo simile a “J’Adore” e potrebbe quindi creare confusione nel potenziale acquirente, convinto di comprare un prodotto della celebre multinazionale.
A cura di Nico Falco
664 CONDIVISIONI
Immagine

Questo profumo non s'ha da fare: il nome è troppo simile a un marchio registrato (e più che famoso). E poco conta che la somiglianza sia soltanto fonetica (e non si tratti di una "contraffazione" dell'odore o del packaging), il cliente potrebbe essere tratto in inganno credendo che sia stato prodotto dalla multinazionale francese.

Con questa motivazioni – che Fanpage.it ha potuto visionare  – Dior ha chiesto a un imprenditore campano di bloccare la registrazione del marchio "Addore ‘e mare" come classe 3 (cosmetici e affini), che sarebbe servito per un profumo prodotto dall'azienda casertana Alta Profumeria e non ancora commercializzato. Insomma, addore, ovvero odore in  dialetto napoletano (derivato dal latino), per la maison francese di Christian Dior di Bernard Arnault è troppo simile al francese.

«La nostra assistita – si legge nella diffida, con riferimento a Parfums Christian Dior – ritiene che la parola "addore", che è elemento maggiormente distintivo e dominante del marchio da Lei depositato, sia altamente simile al marchio "J'Adore", da un punto di vista visivo, fonetico e concettuale, considerando inoltre che i rimanenti componenti del marchio sono secondari e decorativi. A tale proposito, si richiama la decisione dell'UIBM n. 1303/2017 che ha già affermato l'esistenza di un rischio di confusione fra il marchio J'Adore e il marchio Addore». E così anche lo spot fatto in casa con una bella sorridente signora mediterranea forse rischia di sfidare Charlize Theron?

Immagine

«Anni fa avevo deciso di creare questo profumo ispirandomi ai ricordi di mio padre, di quando da piccolo mi portava al mercato del pesce, e a mia moglie, che ho avuto la fortuna di incontrare e che è la mia testimonial – racconta a Fanpage.it Biagio Cacciapuoti, proprietario di centri diagnostici e gestore del mercato ittico di Mugnano – all'improvviso lo studio a cui ci eravamo rivolti per registrare il marchio ci ha inviato questa diffida di Dior. Ci chiedono non usare quel marchio per il profumo visto che secondo loro potrebbe causare confusione. Sicuramente la impugneremo, siamo convinti di non avere danneggiato nessuno. Il nostro profumo non somiglia a nessuno dei loro e nemmeno la confezione è simile, a noi sembra una situazione veramente assurda».

664 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views