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Abbattimento alloggi popolari al “Bronx”, gli abusivi occupano il Comune: “Non toglieteci la casa”

Una 20ina di persone, tra le quali anche occupanti abusivi dei pre-fabbricati di Taverna del Ferro che devono essere abbattuti, ha occupato degli uffici del Comune in via Verdi. Incontro col vice-sindaco Lieto.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Taverna del Ferro, il rione dell'area orientale di Napoli conosciuto anche come il "Bronx", sta per cambiare volto. I pre-fabbricati degli anni '80 saranno abbattuti. Il cantiere partirà tra meno di un mese: la tappa è fissata al 2 febbraio 2024. Al loro posto nascerà un quartiere residenziale nuovo di zecca, grazie ai fondi del PUI-PNRR. Ma non mancano le proteste. Tra gli abitanti delle palazzine, infatti, ci sono anche degli occupanti abusivi. Famiglie che in questi anni hanno preso possesso degli alloggi comunali, per i quali, a quanto apprende Fanpage.it da fonti qualificate, pagano anche l'indennità di occupazione. Adesso, con la costruzione dei nuovi alloggi, che dovranno essere assegnati dal Comune agli inquilini regolari e a chi è in graduatoria per l'alloggio popolare, gli abusivi temono che potrebbero restare senza la casa. Questa mattina una 20ina di persone, tra le quali anche occupanti senza titolo, ha occupato degli uffici al terzo piano del consiglio comunale di Napoli, in via Verdi 35.

Occupato il consiglio comunale di Napoli

I manifestanti hanno parlato per una 20ina di minuti con la presidente del consiglio comunale Enza Amato. Successivamente, una delegazione è stata ricevuta a Palazzo San Giacomo dal vice-sindaco e assessore all'Urbanistica Laura Lieto. Sono circa 360 attualmente le famiglie che vivono nei palazzi di Taverna del Ferro. La maggior parte ha un contratto regolare di affitto, ma, a quanto apprende Fanpage.it da fonti della Napoli Servizi, ci sono anche occupanti abusivi che non sono riusciti a regolarizzare la posizione e pagano una indennità di occupazione sine titulo. Questi ultimi, in quanto abusivi, non hanno quindi la residenza.

Questa mattina i manifestanti hanno occupato alcuni uffici al terzo piano del consiglio comunale. Si tratta di una stanza vuota di un consigliere, che era stata lasciata aperta. I manifestanti hanno chiesto che per tutti gli abitanti di Taverna del Ferro sia garantito il diritto alla casa. I residenti chiedono una soluzione che possa salvare i murales di Jorit, diventati una meta di attrazione per i turisti.

L'abbattimento delle case popolari del "Bronx", ad ogni modo, non partirà prima della costruzione delle case nuove, per le quali potrebbero occorrere circa 4 anni. Dopodiché si potrà mettere mano anche ai nuovi eventuali murales.

La vicesindaco Lieto: "Programma speciale per chi non è assegnatario"

La vicesindaco e assessore all’Urbanistica Laura Lieto ha incontrato una rappresentanza del comitato di lotta “ex Taverna del Ferro” – il rione destinato alla demolizione nell’ambito del programma di rigenerazione urbana finanziato dal PNRR – che questa mattina avevano occupato una stanza nel palazzo di via Verdi, sede del Consiglio Comunale.

Coloro che occupano gli alloggi senza essere assegnatari hanno manifestato preoccupazione perché in questi mesi sono stati raggiunti da intimazioni di rilascio degli immobili. Sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio comunale Enza Amato, poi la vicesindaco Lieto ha assicurato che:

tutti i nuclei familiari censiti dal Comune all’interno dei due fabbricati destinati alla demolizione potranno chiedere di partecipare all’assegnazione dei 360 nuovi alloggi da realizzare a nord dell’attuale insediamento. L’Amministrazione comunale avvierà un programma speciale avvalendosi delle disposizioni introdotte dalla Regione Campania nell’ambito della disciplina sull’edilizia residenziale pubblica per garantire una soluzione abitativa a comunità che vivono in condizioni di marginalità.

E ha concluso:

“Nel corso del censimento fatto a Taverna del Ferro è emerso che alcuni nuclei familiari non erano in possesso dell’assegnazione dell’alloggio, ma lo avevano occupato trovandosi in condizioni di necessità. In questi casi la Polizia Locale è tenuta ad emettere dei provvedimenti. La preoccupazione di queste persone è legittima, ma questo problema è superato dal programma speciale che sarà avviato dal Comune di Napoli. Gli assegnatari avranno diritto ad un nuovo alloggio, mentre chi non è assegnatario ma si è registrato nell’ambito del censimento potrà partecipare al programma speciale e chiedere una sistemazione temporanea triennale. Nel corso del triennio, il Comune effettuerà un monitoraggio per verificare il possesso di tutti i requisiti per la definitiva assegnazione dell’alloggio”.

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