Ctp, l’azienda dei bus ha 80 milioni di debiti: oggi tutti i bus sono fermi

Tutti fermi in deposito i bus della Ctp per le province di Napoli e Caserta oggi. I lavoratori protestano per i ritardi nelle paghe. Tutto fermo anche gli uffici direzionali. Mancano all'appello gli stipendi di agosto. Ma soprattutto preoccupa il futuro dell'azienda, impegnata in un concordato preventivo prefallimentare in tribunale. I lavoratori chiedono certezze e di conoscere il piano industriale di rilancio. La speranza dei dipendenti è quello di un passaggio all'interno della mega-holding dei trasporti regionale, con Eav e Air, che si sta profilando anche per la Clp di Caserta, essendo tramontato ormai il piano di liberalizzazione dei trasporti su gomma annunciato dalla giunta De Luca negli scorsi anni. La soluzione della fusione in Eav blinderebbe, secondo i lavoratori, contratti ed emolumenti, garantendo maggiore stabilità rispetto alla dipendenza dalla Città Metropolitana di Napoli. La protesta dei lavoratori si è poi spostata in piazza Matteotti a Napoli, dove si sono registrate tensioni. La Fit Cisl, con Alfonso Langella, intanto attacca: "Debiti lievitati a 80 milioni". Ma l'amministratore unico Ctp Augusto Cracco smentisce e ribatte: "Numeri al lotto".
Intanto, oggi, i lavoratori pendolari delle province di Napoli e Caserta si sono risvegliati senza bus. "Triste risveglio questa mattina per gli utenti della CTP – commenta Adolfo Vallini, sindacalista Usb – Il servizio di trasporto su Napoli e Caserta è completamente fermo.I lavoratori si sono organizzati e hanno deciso di protestare per i mancati pagamenti dello stipendio di agosto e, soprattutto, per ricevere rassicurazioni sul proprio futuro lavorativo.Per questi motivi i lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia e protestare prima verso l'azienda, responsabile di aver portato la CTP al fallimento tecnico, dopodiché si recheranno davanti Città Metropolitana per chiedere un intervento rapido sui pagamenti".

Ctp, Fit Cisl: "Buco da 80 milioni, rischio crac"
La Fit Cisl ha inviato una lettera urgente al Prefetto di Napoli, denunciando "i gravissimi disagi che stanno ricadendo sulla collettività e sui lavoratori a causa della grave crisi societaria in cui è sprofondata la CTP S.p.a. di Napoli, azienda di TPL, che serve la Provincia di Napoli e Caserta e che negli ultimi giorni vede sempre più lontano ogni eventuale possibilità di risanamento e ripresa. La CTP S.p.a. ha visto negli ultimi mesi lievitare ulteriormente la situazione debitoria a circa 80 milioni/euro (Valore indicato nel Piano Concordatario presentato in data 7 settembre 2021 al Tribunale di Napoli), e pertanto si stanno riscontrando problemi nel pagamento dei fornitori e nell’erogazione delle spettanze alle maestranze".
"L’Amministratore Unico – prosegue il comunicato della Fit Cisl – ha precisato che, a causa di un problema tra Procedura Concordato, Tribunale Fallimentare, Inps e Azienda, il DURC risulta non essere in regola e pertanto le fatture emesse, per i servizi effettuati, non sono state pagate dai Committenti ed è stato chiesto l’intervento sostitutivo, ai sensi del D.Lgs n.50/2016 codice appalti, e ad oggi la Città metropolitana ancora non ha provveduto ad assicurare i pagamenti. Tale situazione rende impossibile l’effettuazione dei servizi, per carenza disponibilità di materiale rotabile e, negli ultimi giorni, si è assistito al blocco totale sui depositi di Teverola e Pozzuoli e il blocco parziale dei servizi sul deposito di Arzano".
"Lo stesso AU – aggiunge la Fit Cisl – con Ods nr.45 del 10/09/2021, di seguito allegato, ha testualmente comunicato “…che a causa delle note difficoltà finanziarie che stanno interessando l’Azienda, non è sempre possibile raggiungere una sufficiente disponibilità di materiale rotabile tale da poter espletare il servizio con gli adeguati livelli di sicurezza per il Personale impiegato in linea …” ed ha disposto, nello stesso Ods, che dalla giornata 10 settembre e fino a nuovi provvedimenti, il personale aziendale è posto in congedo d’ufficio al netto di quello addetto alla guardiania. Le maestranze, a cui non è stata corrisposta la retribuzione corrente e alcuni mesi di tickets, viene collocata arbitrariamente in congedo d’ufficio e la tensione sociale è al limite della sopportazione e potrebbe sfociare in azioni spontanee molto gravi.
"La Fit Cisl Campania – prosegue la nota – in considerazione della gravissima situazione in merito ai servizi non effettuati, del mancato pagamento delle retribuzioni al personale, del mancato pagamento dei fornitori, della mancanza di personale di guida, chiede un intervento a tutela della cittadinanza e della dignità dei circa 500 lavoratori sia alla Prefettura (Denuncia Sospensione Pubblico Servizio) che alla Regione Campania affinchè si Revochi il Contratto di Servizio, ai sensi dell’art.34 LR3/2002, alla società CTP ad oggi manifestatamente incapace a garantirli".
"La mancanza di una reale volontà – conclude la nota della Fit Cisl – o peggio ancora incapacità, di risanamento della società da parte della proprietà e del management aziendale, sta vanificando i sacrifici fatti da tutti i dipendenti della CTP che hanno prestato con spirito di sacrificio e abnegazione la propria opera lavorativa quotidianamente affrontando i rischi della pandemia e in alcuni casi subendo conseguenze irreparabili e nefaste. Come Fit Cisl da mesi stiamo lanciamo allarmi per la grave situazione societaria subendo attacchi. Con la presente chiediamo a tutti i soggetti in indirizzo di intervenire urgentemente, restando a disposizione per ulteriori chiarimenti".
Il manager Ctp replica alla Fit Cisl
"A parte che i numeri – scrive Augusto Cracco – sarebbe bene darli al lotto, i debiti non sono lievitati "negli ultimi mesi", ma negli ultimi anni. Poi questo non ha alcuna attinenza con il pagamento dei fornitori. Il secondo: "L’ Amministratore Unico ha precisato che, a causa di un problema tra Procedura Concordato, Tribunale Fallimentare, Inps e Azienda, il DURC risulta non essere in regola". Non c'è alcun "problema" (?) fra concordato, tribunale ed INPS: quest'ultimo ci ha dato DURC irregolare perché lo ha deciso autonomamente, ed aspettiamo la sentenza dell'udienza tenutasi il 31 agosto (dove l'INPS non si è presentato) in virtù del ricorso ex art. 700 presentato da CTP per ottenere lo sblocco".
Mercoledì scorso, 8 settembre, l'amministratore unico della Ctp Augusto Cracco scriveva: "CTP ha rispettato la data di scadenza del 7 settembre ed ha depositato il piano concordatario. Dietro alle 77 pagine del piano e alle ulteriori 25 degli allegati c'è stato un lavoro difficile, in un contesto impossibile, da parte delle professioniste e dei professionisti esterni ed interni all'azienda coinvolti nel progetto. Una nota personale a cui tengo: oggi pomeriggio mi si è affiancato al semaforo un bus ANM 151, il cui autista ha aperto il finestrino e mi ha detto "Presidente, ti seguo, non mollare!". Mi ha commosso e lo ringrazio, per questa emozione. Non faccio il suo nome ma leggendo capirà che sto parlando di lui. Il cammino continua, in mezzo ad un mare di difficoltà".
