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A Napoli le centrali dei documenti falsi per i terroristi di tutta Europa: 4 arresti

Due tipografie a Napoli erano le cartiere che producevano documenti falsi per i terroristi. Tra questi anche Anis Amri, autore della strage di Berlino del 2016.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Le centrali dei documenti falsi usate dai terroristi di tutta Europa erano a Napoli e Caserta: quattro gli arresti e circa settanta le perquisizioni in tutta Italia per smantellare la rete che aveva portato, tra l'altro, ai documenti fasulli utilizzati da Anis Amri, l'autore della strage di Berlino del 19 dicembre 2016, ucciso a Sesto San Giovanni nel Milanese durante uno scontro a fuoco con le forze dell'ordine appena pochi giorni dopo. Proprio da lui, ovvero su come si fosse procurato i documenti falsi, sono partite le indagini delle forze dell'ordine sfociate nella vasta operazione di questa mattina.

Gli arresti questa mattina

I quattro arrestati sono tutti di origine africana: un senegalese, un guineano ed un ghanese sono stati portati in carcere, mentre il quarto arrestato, centroafricano, è stato assegnato ai domiciliari. Uno dei quattro è stato catturato dalla polizia nederlandese a Rotterdam, grazie al mandato di arresto europeo richiesto dai colleghi partenopei. Tutti, secondo le indagini della Dda di Napoli coadiuvati dalle digos delle Questure di Napoli e Roma, facevano parte della filiera che produceva i documenti falsi nelle province di Caserta e di Napoli. Per loro le accuse sono di concorso in contraffazione, riciclaggio di documenti di identità italiani, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ricettazione. Oltre settanta le persone finite nel mirino degli investigatori in tutta Italia, tutte sospettate di far parte della rete che provvedeva ai documenti falsi.

Anis Amri e quel possibile "legame" con Napoli

Già durante la prima parte delle indagini su Anis Amri emerse un particolare inquietante: secondo quanto riportato in un rapporto dell’anticrimine tedesco, l’autore del sanguinoso attentato di Berlino del 16 dicembre 2019 costato 12 morti e 56 feriti ai mercatini di Natale della capitale tedesca, avrebbe sostenuto di "potersi procurare senza problemi un kalashnikov a Napoli". Un riferimento che gettò un'ombra sui clan di camorra sul possibile rifornimento d’armi d’assalto. Una indiscrezione, quella del rapporto tedesco, che però fece scalpore.

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