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A Napoli la comunità ucraina scende in piazza per dire no alla guerra: “Fermate la Russia”

Scende in piazza la comunità ucraina di Napoli per dire no alla guerra: “Fermate la Russia” “Putin, giù le mani dal nostro paese” gli slogan più gettonati.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Manifestanti ucraini a Napoli (Foto / Facebook)
Manifestanti ucraini a Napoli (Foto / Facebook)

Tanti i manifestanti ucraini scesi in strada quest'oggi a Napoli, in piazza Garibaldi, per dire no alla guerra e per sollevare l'attenzione dell'Italia contro le minacce russe d'invasione. Mentre infatti in questi giorni truppe russe si ammassano al confine orientale dell'Ucraina, in tutto il mondo cresce frenetica la paura per chi in Ucraina ha le proprie famiglie, aumentata dopo che la Farnesina ha invitato gli italiani che vivono nel paese dell'Europa orientale a lasciarlo. A Napoli la comunità ucraina è una delle più importanti e conta 22.064 persone, più della metà dell'intera popolazione ucraina della Campania (41.075), a sua volta una delle più numerose su scala nazionale (235.953 in tutto).

Manifestanti ucraini a Napoli (Foto / Facebook)
Manifestanti ucraini a Napoli (Foto / Facebook)

"Fermate la Russia", "Giù le mani dal nostro paese", ma anche accostamenti e parallelismi tra Putin ed Hitler, nonché cartelli più tradizionali come "Fermate la guerra". Il più comune è lo slogan "Putin, giù le mani dall'Ucraina", cantato dal migliaio di manifestanti scesi in piazza quest'oggi. Presenti, tra gli altri, anche Oles Horodetskyy (coordinatore di Comunità Ucraina in Italia) ed il console generale dell'Ucraina a Napoli, Maksym Kovalenko. La paura, per le migliaia di persone originarie dell'Ucraina che vivono a Napoli e in Campania, va soprattutto ad amici e parenti che vivono ancora nel paese che è di fatto in guerra già dal 2014 con la Russia, ma che oggi rischia una ripresa delle ostilità dopo un periodo di relativa "pace" sul fronte dovuta anche alla pandemia.

Un conflitto che si protrae dal marzo 2014, quando la Russia invase ed occupò la penisola di Crimea, annettendolo allo stato russo. Una decisione che le Nazioni Unite non hanno mai riconosciuto, e che portò alle prime frizioni tra Mosca e il resto del mondo per l'invasione di un paese potenziale alleato della Nato, che fu seguita anche dall'insurrezione delle regioni orientali (la guerra del Donbass), patrocinata proprio dalla Russia che tuttavia ha sempre negato il proprio coinvolgimento diretto.

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