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A Napoli consiglieri col gettone di presenza alla manifestazione per le donne iraniane. Poi arriva il dietrofront

Il Comune aveva spostato le commissioni consiliari in piazza Municipio per partecipare alla manifestazione per le donne iraniane. I consiglieri così sarebbero stati pagati col gettone di presenza. Ma c’è chi ha rifiutato ed ha criticato. Il Comune oggi ha revocato lo spostamento delle commissioni.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Comune di Napoli organizza per il 10 ottobre una manifestazione di solidarietà in piazza Municipio per le donne iraniane, dopo l'uccisione di Mahsa Amini, arrestata e picchiata a morte per non aver messo bene il velo jhab. Una battaglia di civiltà per la quale si sono schierate milioni di persone nel mondo. Anche i consiglieri comunali e municipali di tutta la città sono chiamati a raccolta e, per l'occasione, le sedi delle commissioni permanenti consiliari, che si tengono di solito all'interno dei palazzi istituzionali sono state spostate invece in piazza.

Un gesto simbolico, spiega il Municipio, nato su iniziativa della Consulta delle Elette, in segno di sostegno alle proteste in corso in Iran. Ma che ha suscitato subito qualche perplessità tra i consiglieri. Questi ultimi, infatti, avrebbero continuato a percepire il gettone di presenza: 46 euro lordi, per i consiglieri municipali. Quasi 100 euro per i comunali. Da qui, il dietrofront del Comune arrivato oggi pomeriggio: "Le commissioni in piazza sono annullate". A stretto giro è arrivata la replica della presidente del consiglio comunale Enza Amato e della consigliera Annamaria Maisto, della Consulta delle Elette: "Era un gesto simbolico".

L'email di convocazione delle commissioni (a sinistra) e poi quella con la revoca (a destra)
L'email di convocazione delle commissioni (a sinistra) e poi quella con la revoca (a destra)

I consiglieri pagati col gettone di presenza, ma c'è chi rifiuta

Tutto è partito con l'annuncio dell'evento sul sito del Comune al quale hanno fatto seguito le comunicazioni ai consiglieri comunali e municipali tramite email con il seguente oggetto: "Si comunica – è scritto nell'email – che, a sostegno della manifestazione promossa sul sito Ufficiale del Comune di Napoli, la seduta di Commissione in programma per lunedì 10 ottobre avrà luogo presso lo spazio antistante a Palazzo San Giacomo".

La comunicazione però ha fatto storcere il naso a diversi consiglieri: "Io andrò alla manifestazione, in segno di solidarietà verso le donne iraniane – spiega Francesco De Giovanni, consigliere della I Municipalità Chiaia-Posillipo, tra i primi a protestare – ma non voglio il gettone di presenza. Non accetto di essere pagato per manifestare in piazza per qualcosa in cui credo. Inoltre, un dipendente per ogni municipalità sarebbe stato costretto a venire sul posto per far firmare la presenza ai consiglieri: il segretario di commissione per il verbale. Si rischiava un grosso danno erariale. Il tutto mentre gli ordini del giorno dei lavori contemplavano argomenti di discussione ben lontani dalla manifestazione stessa".

Il dietrofront del Comune: commissioni annullate

L'iniziativa, aveva spiegato la presidente della Consulta delle Elette, Annamaria Maisto, era nata con buone intenzioni: “Un gesto simbolico per testimoniare, come donne delle istituzioni e come cittadine, la condanna di ogni forma di violenza nei confronti delle donne, che in Iran e in molti altri paesi subiscono ancora fortissime limitazioni alla loro libertà e alla loro autodeterminazione”. Ma la modalità di spostare anche le commissioni è stata criticata.

A stretto giro, oggi pomeriggio, è arrivato il dietrofront del Comune, che con altre email ai consiglieri ha comunicato che "le commissioni previste per lunedì sono annullate".

La replica del Comune: "Era un atto simbolico"

A stretto giro è arrivata anche la replica della presidente del Consiglio Comunale, Enza Amato, e della Presidente della Consulta delle Elette, Annamaria Maisto:

"La convocazione della Consulta delle Elette e delle commissioni consiliari e municipali in occasione della manifestazione di lunedì a sostegno delle donne iraniane ha lo scopo di sottolineare puramente la valenza simbolica di un evento che reclama con forza la presenza congiunta di tutte le istituzioni comunali in piazza. Le istituzioni escono dai Palazzi per testimoniare la loro solidarietà alle donne e agli uomini iraniani che, coraggiosamente, protestano per vedere riconosciuti i loro diritti civili".

"Non avremmo immaginato di dover sottolineare – proseguono – a chi evidentemente non ha questa stessa sensibilità- che nessuno dei consiglieri comunali che saranno in piazza percepirà il gettone di presenza per quella mattinata, così come siamo certe sarà anche da parte dei consiglieri delle Municipalità che parteciperanno all'evento. Dispiace che si debba parlare di questa iniziativa in maniera distorta, dal momento che ha l'unico intento di accendere un faro su una grave vicenda di diritti negati, senza dimenticare la nostra connazionale Alessia Piperno attualmente detenuta in Iran".

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