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A 50 anni dal colera a Napoli parte il progetto per il disinquinamento del Golfo

Il 27 ottobre nelle sale del Depuratore di Cuma, a Monteruscello, l’Associazione Idrotecnica Italiana sezione campana ha organizzato un incontro per intavolare un confronto con le istituzioni sul tema della bonifica delle acqua regionali.
A cura di Vincenzo Piccolo
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In occasione del cinquantesimo anniversario dell'epidemia di colera che colpì Napoli nel 1973, l'Associazione Idrotecnica Italiana (AII), sezione campana, ha organizzato tavolo di confronto presso il Depuratore di Cuma (Monteruscello, Napoli) il prossimo venerdì 27 ottobre. Il dibattito si concentrerà sul "Progetto speciale per il disinquinamento del golfo di Napoli" e sul "Grande Progetto Risanamento Ambientale e Valorizzazione dei Regi Lagni" della Regione Campania.

L'incontro mira a promuovere il dialogo tra le istituzioni per attuare un piano di bonifica delle acque campane, insieme ad altre campagne d'informazione sui temi di inquinamento idrico, iniziative già realizzate dalla Cassa per il Mezzogiorno. Questo dibattito non solo riflette sul passato ma guarda al futuro, delineando le prospettive per migliorare i sistemi di depurazione e trattamento rifiuti nella regione.

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Giovanni Perillo, ingegnere civile all’Università degli Studi di Napoli Federico II, già docente all’Università Parthenope di Napoli, Perillo insegna alla Cranfield University in Inghilterra ed alla Jangsu University in Cina, ora presidente della sezione campana dell'AII, sottolinea l'urgenza dell'iniziativa: «A distanza di 50 anni, l’Italia sconta ancora una procedura di infrazione comunitaria per il mancato completamento del sistema di depurazione a livello nazionale, in particolare nel Mezzogiorno. In tal senso si incardina questa iniziativa, che vede l’Associazione Idrotecnica Italiana come autorevole punto di riferimento per i principali settori e protagonisti dell’ambito idrico ed ambientale».

L'incontro vedrà la partecipazione di esperti del settore, inclusi l'Assessore Regionale all'Ambiente Fulvio Bonavitacola, il Direttore Generale dell'Arpa Campania Michele Sorvino, il Direttore Generale dell'Ente Idrico Campano Giovanni Marcello e il Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli Gennaro Annunziata.

«L'associazione ha come mission l’aggiornamento continuo, la realizzazione e la diffusione di pubblicazioni, studi e ricerche, nonché la promozione di incontri di informazione e confronto, mediante coinvolgimento delle istituzioni e degli stakeholder, per promuovere i temi strategici della transizione ecologica: la neutralità climatica e la transizione energetica, l’economia circolare e rigenerativa, il capitale naturale», conclude Perillo.

I fondi già stanziati

La Giunta regionale aveva già varato, lo scorso agosto, un piano da 290 milioni di euro in 150 Comuni della Campania, con l'obiettivo di migliorare il sistema idrico. Il programma comprende la corretta gestione delle acque reflue, la depurazione, il completamento delle reti idriche e l'adozione di tecnologie innovative per contrastare le dispersioni.

Il compito di supervisionare all'implementazione era stato dato alla Direzione Generale ciclo delle acque, in collaborazione con i Comuni coinvolti. Investimenti che mirano a realizzare l'autonomia idrica regionale e a creare una moderna rete di depurazione, in linea con le direttive del presidente De Luca.

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