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A Cavalleggeri salta la tregua tra i clan: l’incendio del bar dopo le stese di camorra

Saltata la tregua tra i clan di camorra di Bagnoli e Cavalleggeri, Napoli Ovest: sono tornate le stese, ultimo episodio l’incendio della saracinesca di un bar.
A cura di Nico Falco
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Il controllo delle piazze di spaccio ma, soprattutto, dei parcheggiatori abusivi, in un quartiere che nel fine settimana è meta di migliaia di giovani che raggiungono i locali notturni. Due business di camorra intorno ai quali ruotano montagne di soldi, e che avrebbero portato ad una nuova rottura tra i clan di Bagnoli e di Cavalleggeri: la tregua sarebbe saltata. Scenario delicatissimo, strettamente monitorato dagli investigatori, che stanno partendo dall'escalation di episodi criminali registrata negli ultimi giorni per ricostruire un quadro che potrebbe essere radicalmente cambiato.

Bar di Cavalleggeri incendiato nella notte

Ultimo, in ordine di tempo, l'incendio del bar "Lussy Caffè" di via Cavalleggeri Aosta. Nella notte tra sabato e domenica sono state appiccate le fiamme alla saracinesca, le indagini sono affidate ai carabinieri. I danni sono stati contenuti: il fuoco si è fermato all'esterno. C'è però un aspetto che gli investigatori tengono in considerazione: l'attività è riconducibile ad alcuni parenti di Alessandro Giannelli, boss attualmente detenuto che negli anni scorsi, approfittando del vuoto di potere nella zona, aveva cercato di prendere il controllo degli affari criminali a Cavalleggeri e a Bagnoli, con successivo tentativo di espansione verso i quartieri limitrofi.

I gestori del bar non risultano in alcun modo coinvolti in attività criminali, è bene precisarlo, ma, questa una delle ipotesi degli inquirenti, potrebbero essere stati presi di mira soltanto per la parentela, per mandare un messaggio come spesso accade in dinamiche di camorra.

A Napoli Ovest tornano le stese di camorra

E c'è anche un altro particolare, sintomo ormai strettamente collegato con i contrasti tra clan: le stese. Negli ultimi dieci giorni le forze dell'ordine hanno ricevuto diverse segnalazioni di colpi d'arma da fuoco esplosi tra le strade di Cavalleggeri, anche se tutte senza riscontro; potrebbero essere stati utilizzati dei revolver o anche delle armi a salve a scopo intimidatorio.

Il quadro, in divenire, porta a ritenere quindi che siano saltati (di nuovo) gli equilibri criminali, e che si siano riaccesi i contrasti con i clan del limitrofo quartiere di Bagnoli, dove il gruppo egemone è quello che per la Direzione Investigativa Antimafia fa capo a Massimiliano Esposito, attualmente agli arresti domiciliari fuori regione, che con Giannelli aveva condiviso una lunga parte della sua carriera criminale: entrambi sono ex "delfini" del clan D'Ausilio di Bagnoli e avrebbero forti legami con l'Alleanza di Secondigliano, lato Licciardi.

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