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Morte Provenzano, il questore di Palermo vieta i funerali in chiesa

Secondo il questore di Palermo, Guido Longo, la decisione trova fondamento in “motivi di ordine pubblico”. Sarà concessa solo una forma privata: solo i familiari di Provenzano, ha spiegato il questore, potranno accompagnare il feretro del loro congiunto nel cimitero di Corleone (Palermo), dove sarà tumulato.
A cura di C. T.
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Niente funerali in chiesa per Bernardo Provenzano, il super boss di Cosa Nostra morto ieri a ottantatré anni. La decisione è stata presa dal questore di Palermo, Guido Longo, che ha addotto motivi di "ordine pubblico", come già avvenuto in passato per casi analoghi. Sarà concessa solo una forma privata: solo i familiari di Provenzano, ha spiegato il questore, potranno accompagnare il feretro del loro congiunto nel cimitero di Corleone (Palermo), dove sarà tumulato. Ma senza che si svolga alcuna cerimonia funebre in chiesa. Sul corpo dell'ex boss di Cosa Nostra i pubblici ministeri di Milano hanno disposto l'autopsia. "Provenzano per me è morto quattro anni fa, dopo la caduta nel carcere di Parma e l'intervento che ha subito. Da allora il 41 bis è stato applicato ai parenti e non a lui, visto che non era più in grado di intendere e volere e di parlare da tempo", ha dichiarato il legale del boss, l'avvocato Rosalba Di Gregorio, che negli ultimi anni, viste le gravissime condizioni di salute del capomafia, ha presentato due istanze di revoca del carcere duro e tre di sospensione dell'esecuzione della pena – tutte respinte.

"La morte di Bernardo Provenzano è una liberazione. Se la famiglia deciderà di seppellire il boss nella sua città natale potranno andare direttamente solo al cimitero. Non permetterò alcuna strumentalizzazione", è stato invece il commento del sindaco di Corleone, Lea Savona. Il senatore Giuseppe Lumia, invece, avverte sul fatto che "bisogna evitare che compaia il volto affascinante del ‘capo buono’, che venga disinnescato preventivamente ogni tentativo del genere". Compresi i parenti del boss: vanno evitate "possibili comparizioni in tv di un figlio di Provenzano, evitando proclami di mafia come è stato fatto purtroppo nel caso del figlio di Riina".

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