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Non fecero fare la chemio alla figlia di 18 anni: indagati i genitori di Eleonora Bottaro

I genitori della ragazza si rifiutarono di sottoporla alla chemioterapia nonostante i medici fossero stati chiari: senza il ricorso alle cure tradizionali la giovane sarebbe morta. Nonostante ciò, il padre e la madre di Eleonora Bottaro preferirono ricorrere all’antiscientifico metodo Hamer.
A cura di Davide Falcioni
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I genitori di Eleonora Bottaro, una ragazza di 18 anni di Bagnoli (Padova) morta lo scorso agosto dopo aver rifiutato le cure chemioterapiche per la leucemia, sono indagati per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento dalla Procura di Padova. In una nota diffusa dal procuratore capo Matteo Stuccilli, si legge che i genitori "violando l'obbligo di tutela insito nella potestà genitoriale, da un lato si opponevano alla terapia chemioterapica, osteggiata fin dal primo intervento medico, dall'altro ingeneravano nella figlia Eleonora una falsa rappresentazione della realtà sia in ordine alla gravità e mortalità della patologia da cui era affetta (leucemia linfoblastica acuta) sia con riferimento alla idoneità e adeguatezza curativa soltanto dei rimedi da essi proposti, privi di qualsiasi validità scientifica. In tal modo inducevano in Eleonora il falso convincimento che la terapia chemioterapica fosse non solo necessaria ma addirittura nociva e interferivano in ogni scelta medica".

Secondo l'ipotesi della procura, i genitori di Eleonora avrebbero poi posto in essere "una serie di accorgimenti per svuotare e frustrare i provvedimenti adottati dal Tribunale per i Minorenni di Venezia per impedire ogni possibile interferenza di terzi nella falsa rappresentazione da loro indotta nella giovane". E' quindi rilevato che si e' giunti alla contestazione "sulla base di indagini approfondite". "Acquisiti gli atti del fascicolo aperto presso il Tribunale per i Minori di Venezia – spiega la nota firmata dal procuratore – sono stati sentiti tutti i medici che, anche all'estero e a diverso titolo, hanno avuto contatto – in ragione della loro professione – con Eleonora Bottaro (tra cui il medico di base che aveva sostanzialmente indotto gli indagati al primo ricovero)". E' stata acquisita anche tutta la documentazione relativa ai "plurimi ricoveri" della giovane e tale attività, via rogatoria, è stata estesa anche a due strutture svizzere e ai medici dell'Ospedale di Bellinzona.

I familiari della ragazza credevano nell'efficacia (mai dimostrata) del metodo Hamer

I familiari di Eleonora Bottaro abbracciavano le presunte cure alternative, in particolare il controverso metodo Hamer proposto dal dottor Ryke Geerd Hamer, radiato dall'Ordine dei medici nel 1986 a seguito della condanna del tribunale di Coblenza. Forte della convinzione – del tutto ingiustificata – che la cosiddetta "medicina alternativa" avrebbe potuto guarire sua figlia, il padre ha apertamente osteggiato il ricorso alla chemioterapia e ciò nonostante i medici fossero stati estremamente chiari sulle previsioni cliniche: senza la medicina tradizionale la morte di Eleonora sarebbe stata certa.

Purtroppo così è stato: a quasi otto mesi dal decesso della diciottenne la Procura di Padova ha deciso di aprire un'inchiesta e raccolto informazioni dalle tante persone che avevano un rapporto con Eleonora per comprendere quale sia stato il grado di "condizionamento" da parte dei genitori, e se questi avessero tentato di convincerla delle loro teorie antiscientifiche. Difficile credere che così non sia stato: a causa delle loro convinzioni, infatti, i genitori avevano perso la patria potestà della giovane, circostanza che non aveva impedito loro di trasferire Eleonora in un centro di medicina alternativa svizzero, in cui è stata sottoposta a cicli di cura a base di cortisone e vitamina C. Gli operatori di questo centro sostennero che a scatenare la leucemia fu il trauma psicologico nell'allora diciassettenne Eleonora dopo la morte del fratello Luca, ucciso da un aneurisma nel 2013, a soli 22 anni.

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