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Mondiali di Atletica, la Isinbayeva: “Leggi anti-gay giuste, noi russi siamo normali”. Poi la smentita (VIDEO)

Continuano le proteste contro la legge anti-gay: solo pochi giorni fa Symmonds aveva dedicato l’argento ai suoi amici gay.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ancora polemiche in Russia sulla legge anti-gay varata dal governo Putin. Dopo la presa di posizione forte di Nick Symmonds, argento negli 800 metri ("Dedico questa medaglia ai miei amici gay"), stavolta è un'atleta russa, la bella Elena Isinbayeva ad aver preso, però, posizione opposta (salvo poi smentire subito dopo). La campionessa di salto con l'asta, aveva infatti detto in conferenza stampa: "Sono a favore delle regole sui gay. Forse siamo un popolo diverso da quello di altri paesi ma abbiamo le nostre leggi e vogliamo che gli altri le rispettino, perché noi all'estero lo facciamo", ha spiegato la fresca vincitrice dell'oro, per poi rincarare la dose: "Noi russi ci consideriamo gente normale. Mi dispiace che sia nata una polemica nella quale gli atleti non dovevano essere trascinati: noi non impediamo agli atleti di partecipare ai Giochi, anche se hanno relazioni non tradizionali". Quel "relazioni non tradizionali" è il termine usato proprio nel testo della legge tanto discussa, che vieta anche solo di parlarne in pubblico (rientrerebbe infatti nella "propaganda"), e che prevede per i cittadini russi multe salate, carcere e in casi più estremi la deportazione, mentre per gli stranieri, oltre alle multe altrettanto salate, anche il carcere (fino a 15 giorni) e l'espulsione dal paese. Ma in mattinata è arrivata la smentita della stessa Isinbayeva, che ha spiegato tramite un comunicato stampa: "Vorrei che fosse chiaro che io rispetto le opinioni degli altri atleti e voglio dire in termini decisi che sono contraria a qualsiasi discriminazione nei confronti delle persone omosessuali sulla base della loro sessualità. Cosa peraltro in contrasto con la Carta Olimpica. L'inglese" – conclude – "non è la mia prima lingua e penso che io sia stata fraintesa quando ho parlato ieri".

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