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Moncalieri, trovato morto l’uomo che nel 1995 uccise la compagna trans: ipotesi omicidio

Umberto Prinzi, che nel 1995 uccise una trans nota col nome di Valentina gettandola in un crepaccio in Val di Lanzo, è stato trovato morto in strada sulla collina di Moncalieri (Torino). Dai primi accertamenti il cadavere sembra presentare ecchimosi intorno al collo compatibili con uno strangolamento.
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A cura di Susanna Picone
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Giallo sul ritrovamento di un cadavere sulla collina di Moncalieri (Torino). È stato trovato morto Umberto Prinzi, il quarantasettenne che il primo maggio del 1995 uccise la trans Valentina, all’anagrafe Cosimo Andriani, strangolandola e gettandola in un crepaccio in Val di Lanzo. Le cause del decesso di Prinzi – identificato dopo ore dai carabinieri grazie alle impronte digitali – non sono chiare, ma dai primi accertamenti il cadavere sembra presentare ecchimosi intorno al collo compatibili con uno strangolamento. La procura di Torino indaga per omicidio. Le indagini sul caso sono coordinate dal pm Laura Longo.

A ritrovare il cadavere un passante – Il ritrovamento del cadavere di Prinzi è avvenuto in mattinata in strada Santa Brigida a Moncalieri. A dare l'allarme è stato un passante che ha notato il corpo. Inizialmente sembrava trattarsi di un investimento da parte di un’auto pirata, ma poi i primi accertamenti medico legali hanno escluso questa possibilità. A quanto emerso, Prinzi mostrava un livido sull'occhio e un versamento di sangue da un orecchio, vistose ecchimosi sul collo ma nessuna frattura evidente. L'autorità giudiziaria ha disposto l'autopsia per accertare le cause della morte.

Prinzi fu condannato a 22 anni di carcere per l’omicidio della compagna – Valentina, la trans morta 23 anni fa, aveva trentadue anni quando fu uccisa da Umberto Prinzi. I suoi resti vennero ritrovati soltanto nel 2007. Prinzi sostenne di averla uccisa per motivi passionali: i due avevano una relazione e secondo Prinzi lei voleva lasciarlo. Così lui l’aveva strangolata durante una lite e aveva gettato via il cadavere. Condannato a ventidue anni di reclusione, l’uomo era uscito dal carcere nell'ottobre di un anno fa.

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