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Ministro Tria smentisce Di Maio su reddito di cittadinanza: “Non si può fare entro l’anno”

Il ministro Tria, al termine dell’Ecofin ha smentito Di Maio, sulla possibilità di introdurre la misura del reddito di cittadinanza entro l’anno: “per il 2018 i giochi sono quasi fatti”, ha detto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha parlato al termine dell'Ecofin, il Consiglio europeo dedicato all'economia e alla finanza, ha smentito le dichiarazioni del vicepremier Di Maio, che ha annunciato di voler erogare gli assegni del reddito di cittadinanza entro l'anno. "Non so a cosa si riferiva, nelle mie discussioni col ministro Di Maio non sono mai entrato in questo dettaglio e non mi è stata mai espressa questa idea, non posso esprimermi né a favore né contro".

Di Maio ha detto che non arretrerà sulla questione del reddito di cittadinanza: "Ci metteremo insieme come forze politiche e parti sociali, se lo vorrete, perché non ci siano abusi". Ma Tria frena: "Bisogna vedere quali saranno i provvedimenti proposti dal ministro competente, come verranno articolati e come verrà distribuito nel tempo perché uno può anche decidere delle misure oggi, ma quando entreranno in vigore saremo nel bilancio 2019" – ha detto, specificando come "per il 2018 i giochi sono quasi fatti". Tradotto: "adesso occorre agire molto rapidamente con interventi di riforma strutturale che non hanno costi e tra questi il decollo degli investimenti pubblici".

Tria ha comunque spiegato che si tratta comunque di un provvedimento "importante" per accelerare la modernizzazione dell'economia italiana, e serve a dare stabilità sociale.

"Viene visto come un provvedimento di assistenza" . ha proseguito Tria – "Io lo vedo come un provvedimento che consente di andare in modo un po' più deciso verso riconversioni, ristrutturazioni, innovazione tecnologica: il mondo sta cambiando e l'Italia deve seguire la rivoluzione tecnologica e scientifica".

"Dal mio punto di vista – ha concluso – bisogna vedere qual è l'effetto di spesa, o di maggiori entrate, speriamo, quando questo effetto si realizzerà. E' chiaro che si rivendicano giustamente gli obiettivi del governo, ma non è che c'è un diretto impatto sui flussi di entrata o di uscita, e quindi sui saldi di bilancio". 

Il ministro ha provato rassicurare i partner europei, e per quanto riguarda gli impegni dell'esecutivo giallo-blu sulla correzione da 0,3% del deficit annuo, ha spiegato che andrà forse leggermente rivista a causa del rallentamento dell'economia europea, "ma la Commissione Ue già se lo aspetta". E questo comporterà per quest'anno solo interventi "senza costi" per l'Italia. Del resto il nostro Paese non può permettersi di deviare non a causa delle regole europee, ma per l'unico vincolo che ha davvero: i mercati e le loro reazioni, di cui comunque bisogna tenere conto. Il ministro ha presentato poi il programma di Governo ai colleghi dell'Eurogruppo, e ha incontrato per la prima volta il vicepresidente Dombrovskis e il commissario Moscovici.

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