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Yuri Urizio ucciso in Darsena a Milano, 14 anni all’assassino: “Inaudita violenza e per motivi sconosciuti”

Bilel Cubaa è stato condannato lo scorso febbraio in primo grado a 14 anni per l’omicidio di Yuri Urizio. Il 30enne lo aveva strangolato in Darsena a Milano nel settembre del 2023. Secondo i giudici della Corte d’Assise, il 30enne lo avrebbe aggredito per un motivo che è rimasto “per sua volontà del tutto oscuro”.
A cura di Enrico Spaccini
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Yuri Urizio
Yuri Urizio

Yuri Urizio era stato aggredito il 13 settembre 2023 mentre passeggiava in zona Darsena a Milano, diretto verso casa. Uno sconosciuto, Bilel Cubaa, si era scagliato contro di lui "con un'inaudita violenza e senza motivo". Il 30enne lo avrebbe strangolato, fino a farlo andare in arresto cardiaco. Il 23enne è deceduto due giorni dopo in ospedale e lo scorso 3 febbraio Cubaa è stato condannato in primo grado con rito abbreviato a 14 anni di reclusione. Secondo i giudizi della Corte d'Assise, la pena minima sarebbe "adeguata" considerando gli "aspetti disfunzionali ed esistenziali che in passato hanno favorito l’uso e l’abuso di alcol e di sostanze" da parte dell'imputato.

La Corte d'Assise aveva disposto una perizia a carico di Cubaa. Secondo l'esperto, il 30enne di origine tunisina era in "piena capacità di intendere e di volere" quando ha aggredito Urizio. Come riportato da Il Giorno, la perizia aveva anche analizzato le condizioni di vita dell'imputato, il quale "a scopo ricreativo” abusava di alcol e farmaci. Il motivo dell'aggressione non si è mai capito, dato che è rimasto "per volontà dell'imputato del tutto oscuro".

Lo stesso pm titolare delle indagini, Luca Poinz, aveva chiesto per Cubaa la condanna per omicidio senza contestare alcuna aggravante. La Corte d'Assise, presieduta da Antonella Bertoja, lo scorso 3 febbraio aveva quindi deciso di condannarlo in primo grado al minimo della pena, 14 anni, con lo sconto previsto dal rito abbreviato.

L'avvocato Davide Cicu, che rappresenta la madre di Urizio che si è costituita parte civile al processo, ha chiesto alla Procura generale di impugnare la sentenza e ricorrere in Appello. Secondo il legale, la pena decisa in primo grado sarebbe "eccessivamente mite rispetto a casi analoghi". Per Cicu, Urizio sarebbe stato "brutalmente assassinato con crudeltà e senza alcun motivo", cosa che "avrebbero dovuto indurre la Procura a contestare le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi".

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