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Violenta le figlie minorenni dell’ex moglie: viene condannato, ma non va in carcere

Un uomo di 57 anni è stato condannato dal Tribunale di Brescia a 13 anni di reclusione in carcere per aver abusato delle figlie dell’ex moglie: l’uomo però è latitante.
A cura di Ilaria Quattrone
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È stato condannato con l'accusa di aver abusato delle figlie minorenni dell'ex moglie, ma di lui non si hanno più notizie da diverso tempo perché latitante. A raccontarlo è il quotidiano locale "Il Giornale di Brescia" che ripercorre questa terribile vicenda. A finire alla sbarra è un uomo di 57 anni che avrebbe fatto perdere le sue tracce non appena scoperto che sarebbe potuto finire in carcere.

Era accusato di aver abusato anche i suoi due figli

Il Tribunale di Brescia ha stabilito che dovrà scontare una pena di tredici anni di reclusione. Il 57enne era accusato di aver commesso lo stesso reato sui suoi due figli, ma per questo capo d'imputazione è stato assolto.

I fatti risalgono al 2013 quando l'uomo viveva ancora con l'ex moglie e le ragazzine andavano alle scuole medie. Gli ultimi episodi si sarebbero verificati alle fine del 2019.

La donna avrebbe poi sporto denuncia nel gennaio successivo quando, dopo un mese trascorso all'estero, i suoi quattro figli le hanno raccontato quanto vissuto.

Il 57enne è latitante

Con l'inizio delle indagini, all'uomo era stato imposto il divieto di avvicinamento ai quattro figli. Successivamente, il Tribunale di Riesame aveva disposto la custodia in carcere e, da quel momento, il 57enne ha fatto perdere le sue tracce.

Durante l'incidente probatorio, le due adolescenti hanno raccontato quanto subito. Il fratellino che, in quel periodo, frequentava le scuole elementari, è rimasto in silenzio e non ha confermato quanto aveva inizialmente detto. La bimba invece che, all'epoca era alla scuola dell'infanzia, non è stato sottoposta all'esame perché troppo piccola.

Il pubblico ministero, Donato Greco, aveva chiesto una condanna di 12 anni e sei mesi mentre l'avvocato difensore aveva chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste affermando che né gli esami del pronto soccorso né le venti insegnanti sentite al processo hanno evidenziato qualcosa di particolare nel comportamento dei ragazzi.

Il giudice ha però deciso di condannarlo a tredici anni, superiore alla richiesta del pubblico ministero. Inoltre è stato condannato a pagare centomila euro alle due ragazzine e all'ex moglie.

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