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Veronica D’Incà travolta e uccisa sulla ciclabile a Milano, chiesta un’altra condanna per l’assessore Granelli

La Procura di Milano ha chiesto una seconda condanna, a 1 anno e 4 mesi, per omicidio stradale per Marco Granelli. L’assessore del Comune è imputato con rito abbreviato per l’incidente che ha portato alla morte di Veronica D’Incà l’1 febbraio 2023.
A cura di Enrico Spaccini
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La Procura di Milano ha chiesto questa mattina, giovedì 13 novembre, un'altra condanna per omicidio stradale per Marco Granelli, assessore del Comune alle Opere pubbliche, Cura del territorio e Protezione civile. Granelli è, infatti, imputato con rito abbreviato per l'incidente che l'1 febbraio 2023 portò alla morte di Veronica D'Incà, la 38enne che pedalando sulla ciclabile in via Brianza venne travolta e uccisa da un camion. Insieme a lui, davanti al gup Alberto Carboni sono comparsi anche un dirigente comunale e l'autista del mezzo pesante. L'assessore è coinvolto anche nel processo per la morte di Cristina Scozia, anche lei investita e uccisa (il 20 aprile 2023) mentre si trovava su una pista ciclabile. Per entrambe le vicende, la sentenza è attesa per il 17 dicembre.

Stando a quanto emerso durante le indagini coordinate dalla pm Barbara Benzi, D'Incà era stata travolta mentre con la sua bicicletta stava pedalando lungo la pista ciclabile di via Brianza. Secondo l'accusa, però, ci sarebbero state alcune irregolarità nella loro realizzazione, come il fatto che fosse priva di cordoli di protezione, e queste sarebbero appunto imputabili a Granelli, per il quale è stata chiesta una condanna a 1 anno e 4 mesi.

Lo scorso 25 settembre, il pm Mauro Clerici aveva chiesto per l'assessore una condanna a 1 anno per la morte di Scozia. La 39enne era stata investita da una betoniera il 20 aprile 2023 sulla ciclabile tra via Sforza e corso di Porta Vittoria. Quel tratto, sostiene la Procura, sarebbe stato autorizzato "in via sperimentale per un anno" nell'aprile 2020 dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il settembre successivo istituita da Granelli con un'ordinanza. Tuttavia, sarebbero emerse "contraddizioni" tra la segnaletica verticale e quella orizzontale, al punto che si sarebbe generato un "conflitto" fra i mezzi "che svoltano" e le "biciclette che proseguono" dritte verso via Visconti di Modrone. Inoltre, il "semaforo" non avrebbe avuto "specializzazione" tra auto e bici e così, una volta scattato il "verde", l'autista della betoniera avrebbe ripreso la "marcia" e svoltato "a destra" in un'unica manovra, travolgendo la bicicletta della 39enne che stava arrivando in quel momento sulla pista.

Le sentenze per entrambi i casi erano attese per oggi. Tuttavia, a seguito delle arringhe difensive la Procura ha chiesto di poter replicare. Il giudice ha quindi rinviato l'udienza al 17 dicembre.

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