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Una delle ragazze violentate dal maestro di karate nella palestra di Lonato: “Ero gelata”

Davanti ai giudici torna a parlare delle violenze subite una delle ragazze coinvolte nella vicenda della cosiddetta “palestra degli orrori” a Lonato del Garda, in provincia di Brescia, teatro di una storia di violenze sessuali su minori che ha visto condannato in via definitiva a nove anni di carcere il maestro di karate Carmelo Cipriano, adesso detenuto nel carcere di Bollate. “Ero come gelata, soggiogata. Non riuscivo a reagire”, ha detto davanti ai giudici nel processo che vede imputati altri due uomini, amici dell’insegnante.
A cura di Francesco Loiacono
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"Ero come gelata, soggiogata. Non riuscivo a reagire". Ha detto così una delle ragazze coinvolte nella vicenda della cosiddetta "palestra degli orrori" a Lonato del Garda, in provincia di Brescia, teatro di una storia di violenze sessuali su minori che ha visto condannato in via definitiva a nove anni di carcere il maestro di karate Carmelo Cipriano, adesso detenuto nel carcere di Bollate. Davanti ai giudici parla la ragazzina vittima di violenza che all'epoca dei fatti aveva 14 anni e oggi 24: a processo ora ci sono Darix Argentini, 52 anni, di Castiglione delle Stiviere, e Sandro Perini, 46enne di Acquanegra, che dovranno rispondere di atti sessuali con minori, anche se inizialmente il capo di imputazione era di violenza sessuale di gruppo ai danni della giovane atleta.

I messaggi inviati dal maestro con il cellulare della ragazza

Se gli imputati fossero o meno complici dell'insegnante è ancora tutto da verificare: stando a quanto si legge sul Corriere di Brescia i due – rispettivamente un compagno di corso e l'accompagnatore di altri due ragazzini – non immaginavano che la vittima non rifiutasse le loro avances solo per compiacere l'insegnante che la manipolava e terrorizzava tanto da allontanarla da amici e famiglia. Certo però è che con uno dei due la ragazzina aveva avuto un vero e proprio rapporto sessuale a tre, insieme all'istruttore, mentre con il secondo no. La ragazza poi avrebbe riferito ai giudici che era lo stesso "Carmelo con il suo cellulare a scrivere ai due per invitarli a vedersi". Senza che gli imputati fossero a conoscenza di quanto stesse accadendo.

Prossima udienza ad aprile

Davanti ai giudici sono stati chiamati a testimoniare anche altri allievi dei corsi che hanno dovuto precisare se avessero mai visto piangere la ragazzina. C'è chi ha risposto di sì ma che associavano la cosa al comportamento severo del maestro durante le lezioni. Solo una compagna le avrebbe chiesto il motivo di tanta tristezza, ma la ragazzina le avrebbe risposto di non preoccuparsi e di stare tranquilla. Sul banco dei testimoni nella prossima udienza di aprile ci sarà anche Carmelo Cipriano che fornirà la sua versione dei fatti.

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