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Elena Casanova uccisa a martellate dall'ex

Una collega di Elena, uccisa a martellate dall’ex: “Si sentiva minacciata e aveva paura”

Più persone le aveva consigliato di rivolgersi ai carabinieri perché Elena, come aveva confessato alle colleghe, si sentiva minacciata e aveva paura. “Se lo denuncio quello mi fa fuori”, avrebbe detto Elena. E proprio alle sue colleghe durante la pausa pranzo aveva chiesto di organizzare una pizzata tutte insieme. La sera Elena è stata uccisa a martellate dal suo ex compagno.
A cura di Giorgia Venturini
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Aveva paura e si sentiva minacciata Elena Casanova, la donna di 49 anni uccisa a martellate mercoledì sera dall'ex compagno.  Ezio Galesi non accettava la fine della loro relazione e non le dava pace. I suoi timori e le sue preoccupazioni le aveva confessate a un'amica e collega in Iveco, azienda in cui lavorava. Anche quel giorno era uscita di casa ed era andata al lavoro. Durante la pausa pranzo alle sue colleghe aveva detto: "Se organizzate un’uscita chiamatemi! Dai che prima di Natale andiamo a mangiarci una pizza e ridiamo un po'". La collega di Elena, al Giornale di Brescia, racconta di una donna spaventata e che aveva perso il sorriso: "Non ha mai parlato di essere stata vittima di violenza fisica. Aveva detto di avere pausa soprattutto se pensava alla figlia". Poi la collega precisa che "alcune persone le avevano suggerito di andare dai carabinieri ma lei aveva diceva che se lo avesse denunciato, il suo ex compagno l'avrebbe uccisa". Stando a quanto riferiscono i carabinieri a Fanpage.it, Elena infatti non si è mai presentata dai carabinieri per denunciare l'uomo.

L'ex compagno ha confessato tutto

Quello stesso giorno in cui stava organizzando una cena con le colleghe, Elena la sera muore: Ezio Galesi ha impugnato un martello e prima ha colpito il vetro della macchina, poi ha trascinato la sua ex fuori dall'auto e infine l'ha uccisa a pochi passi dall'abitazione della vittima a Castegnato, in provincia di Brescia. L'assassino ha poi suonato ai vicini e chiesto loro di chiamare i carabinieri. Infine si è acceso una sigaretta. Tutto in totale tranquillità. Galesi in attesa dei militari "ha chiamato la figlia – come racconta il primo vicino che è sceso in strada Giuseppe Carrozzo, detto Pino, a Fanpage.it – e le ha detto: ‘Sono soddisfatto, ho fatto il mio dovere'". L'assassino, una volta portato in caserma, ha ammesso l'omicidio raccontando agli inquirenti che in passato aveva "promesso" che avrebbe ucciso Elena, "e alla fine l'ho fatto". E ancora: l'uomo ha confermato ai carabinieri di Chiari la sua volontà di ucciderla. Ha raccontato di averla seguita, averla trascinata fuori dall'auto e poi averla ammazzata. Dopo l'efferato gesto, è rimasto lì ad aspettare che i carabinieri arrivassero. Nei prossimi giorni sarà disposta l'autopsia sul corpo della donna che fornirà una versione più chiara di quanto accaduto.

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