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Un migliaio di militanti di estrema destra in corteo per ricordare Sergio Ramelli: ancora saluti romani

Ancora saluti romani alla commemorazione per Sergio Ramelli, lo studente ucciso nel 1975 da alcuni militanti di estrema sinistra.
A cura di Ilaria Quattrone
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Erano un migliaio i militanti di estrema destra che nella giornata di ieri, sabato 29 aprile, sono scesi in piazza per ricordare Sergio Ramelli. Lo studente di 18 anni, che apparteneva al Fronte della Gioventù, è morto a Milano nel marzo 1975 dopo essere stato aggredito da alcuni militanti di estrema sinistra.

Ancora saluti romani alla Commemorazione di Sergio Ramelli

A Milano ogni anno viene organizzata una commemorazione istituzionale, alla quale partecipano sia il sindaco che altri esponenti politici. Accanto a questo evento ne sorgono altrettanti che di istituzionale non hanno nulla, ma che raccolgono moltissimi militanti di estrema destra: cortei e celebrazioni in cui trovano largo spazio, purtroppo, croci celtiche e la "chiamata del presente" alla quale i partecipanti rispondono con il saluto romano.

Un gesto deplorevole e che spesso è stato al centro di indagini e procedimenti penali: l'ultimo aperto a maggio 2022. Eppure, nonostante questo, la città di Milano continua a ospitare manifestazioni simili.

Le parole dell'Anpi di Milano

Ieri, prima del corteo che ha raccolto i militanti di estrema destra, nei giardini di via Pinturicchio a Città Studi si è svolta la cerimonia ufficiale alla quale ha partecipato il presidente del Senato Ignazio La Russa e il sindaco Giuseppe Sala che ha deposto una corona.

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A chiedere un intervento affinché vengano bloccate manifestazioni simili è l'Anpi Milanese. Nei giorni scorsi l'associazione, attraverso il suo presidente Roberto Cenati, aveva sostenuto: "Negli anni trascorsi la manifestazione neofascista del 29 aprile, strumentalizzando il ricordo di Ramelli e Pedenovi, si è sempre caratterizzata con la esibizione di croci celtiche, saluti romani, chiamata del presente, con un forte richiamo nostalgico al passato militare e razzista del regime fascista".

Durante il corteo di estrema destra, si è svolto un contro presidio o meglio un presidio antifascista unitario a cui hanno aderito le associazioni della Resistenza, la Camera del Lavoro di Milano, numerose associazioni democratiche, il Pd, Verdi e Sinistra italiana, Arci e i Sentinelli Milano e che ha permesso di ricordare in piazzale Dateo Gaetano Amoroso, operaio e militante comunista accoltellato da attivisti di estrema destra il 27 aprile 1976.

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