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Uccise la moglie e tentò di strangolare il figlio: manager condannato a 27 anni

Il manager di origini messicane Jaime Moises Rodriguez Diaz è stato condannato a 27 anni di reclusione. È accusato dell’omicidio volontario aggravato della moglie e di quello tentato del figlio.
A cura di Enrico Spaccini
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Il manager di origini messicane Jaime Moises Rodriguez Diaz è stato condannato dalla Corte d'Assise di Milano a 27 anni di reclusione. L'accusa è di omicidio volontario aggravato della moglie Silvia Susana Villegas Guzman e del tentato omicidio del figlio di 18 anni.

L'omicidio di Silvia Guzman

I fatti risalgono al 19 giugno del 2021. Ad Arese, in provincia di Milano, venne ritrovato il corpo della donna 48enne in un lago di sangue con una profonda ferita alla testa.

Secondo le ricostruzioni, prima di chiudersi in bagno dove si sarebbe inferto alcune ferite con un coltello, l'uomo avrebbe cercato di strangolare il figlio di 18 anni con una cintura di nylon.

La condanna e il racconto dei figli

Per lui, il pm Giovanni Tarzia aveva chiesto l'ergastolo e sei mesi di isolamento diurno. Invece, con la Corte che gli ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti all'aggravante di aver ucciso la convivente, è arrivata la condanna a 27 anni con cinque anni di liberà vigilata a pena espiata.

I tre figli della coppia avevano descritto il padre come "un uomo violento e pericoloso". Le violenze familiari sarebbero iniziate ancor prima del loro arrivo in Italia, cioè sette mesi prima dell'omicidio. Per loro, il Tribunale ha disposto provvisionali di risarcimento per cifre comprese tra i 100mila e i 200mila euro.

La cintura di nylon e il "magnetismo quantico"

"Ha dato due giri alla cintura stretta attorno al collo del figlio subito dopo che con il braccio aveva soffocato la moglie", ha detto il pm. Il figlio 18enne era intervenuto per aiutare la madre e aveva cercato di difendersi "con unghie e morsi". Il padre non sarebbe riuscito a ucciderlo solo perché il fratello era intervenuto in suo aiuto.

Dopo l'arresto, sosteneva di non aver ucciso lui la moglie, ma che fosse morta per "un processo patologico interiore" dovuto al fatto che la donna 48enne "praticava autoipnosi e studiava la disciplina del magnetismo quantico"

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