Uccidono un uomo la vigilia di Natale, il mandante sarebbe l’ex datore di lavoro: tre indagati risarciscono il figlio

Nella giornata di ieri, giovedì 29 maggio, si è svolta un'altra udienza presso la Corte d'Assise nei confronti di otto persone perché accusati di omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà del 52enne, Ranjit Singh, ucciso a coltellate nella sera della Vigilia di Natale 2023 in via Milano a Brescia.
Nei suoi confronti, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stata organizzata una spedizione punitiva. Un piano che sarebbe nato da problemi tra la vittima e l'ex datore di lavoro. Singh aveva infatti incendiato tre mezzi di trasporto dell'azienda dell'imprenditore edile di Bagnolo Mella, che sarebbe il presunto mandante del delitto.
In totale però sono state indagate dodici persone. Tre sono accusate solo per favoreggiamento e sono a processo con rito abbreviato mentre per una quarta persona, la posizione è stata prosciolta. Tra questi dodici, ci sarebbero tre indagati che, attraverso i loro avvocati, hanno fatto sapere di aver dato un risarcimento (nel limite delle proprie possibilità) al figlio della vittima. Quest'ultimo non si sarebbe costituito parte civile.
Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, avrebbero versato dai dodicimila euro ai quindicimila euro a testa vendendo automobili, chiedendo anticipi sul Tfr o mettendo a disposizione le busta paga. Gli otto avvocati degli altrettanti indagati nel processo per omicidio hanno, nel frattempo, chiesto alla Corte d'Assise di, qualora dovessero cadere le aggravanti che potrebbero portare a una condanna all'ergastolo, poter recuperare il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena di un terzo.