Ubriaco alla guida, ma il giudice lo assolve: “Non gli avevano spiegato le regole del test per l’alcol”

Nonostante fosse ubriaco al volante, il giudice monocratico del tribunale di Varese lo ha assolto: stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera", l'episodio risale al 2019 quando un uomo si è schiantato con la sua auto finendo per distruggerla. In quell'occasione, fortunatamente, non è rimasto coinvolto nessun altro veicolo. Oggi, martedì 17 maggio, è stato assolto perché dall'accusa di guida in stato d'ebbrezza.
L'incidente era avvenuto nel 2019
L'incidente è avvenuto nel 2019 a Luino: sul posto erano intervenuti i militari che poi hanno accompagnato l'uomo in ospedale per un prelievo ematico. Nel sangue gli era stato trovato un livello di alcol di 1,5 grammi per litro di sangue. Per il tribunale, al momento del prelievo del sangue, i carabinieri non lo hanno informato circa la possibilità che – in vista del test – avrebbe potuto avvisare un avvocato per essere assistito durante l'esame in ospedale.
Il cavillo giudiziario
In base a quanto riporta Corsera, l'avvocato Andrea Pellicini – che assiste l'uomo – si è appellato all'articolo 114 del codice di procedura penale, secondo il quale la polizia giudiziaria è obbligata ad avvertire l'indagato che "ha facoltà di farsi assistere dal difensore di fiducia". Un avviso, di cui però non c'è alcuna traccia: "L’imputato, nonostante l’esame ematico positivo, è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”. I risultati dell’esame sono stato infatti ritenuti inutilizzabili", ha spiegato l'avvocato a Corriere. Oltre all'iscrizione nel registro degli indagati, all'uomo è stata applicata una ammenda di oltre 10mila euro. Inoltre l'auto era stata posta sotto sequestro. L'avvocato ha fatto inoltre sapere che sarà presentata un'istanza per il dissequestro alla Prefettura.