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Treviglio, le scarpe dei bimbi in piazza: la protesta delle mamme contro la chiusura delle scuole

Hanno portato 56 paia di scarpine in piazza per manifestare contro la chiusura delle scuole: è successo a Treviglio, in provincia di Bergamo, dove alcune mamme hanno organizzato una protesta pacifica. Presente anche il sindaco Juri Imeri che ha assicurato di portare la loro lettera al presidente di Regione.
A cura di Ilaria Quattrone
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La protesta delle mamme in piazza (Fonte: sindaco Juri Imeri)
La protesta delle mamme in piazza (Fonte: sindaco Juri Imeri)

Cinquantasei paia di scarpine messe in piazza: è stata questa l'idea di alcune mamme ed educatrici che, per manifestare il proprio dissenso nei confronti delle chiusure delle scuole materne ed elementari, hanno protestato nella giornata di ieri, giovedì 11 marzo, in piazza Setti a Treviglio in provincia di Bergamo. Presenti alla manifestazione simbolica, avvenuta nel rispetto delle norme anti Covid, anche il sindaco Juri Imeri e l'assessore alle Politiche sociali Pinuccia Prandina.

Il sindaco: Protesta vuole dimostrare importanza scuola per i bambini

Proprio il primo cittadino ha condiviso sul suo profilo Facebook un lungo post in cui ha voluto spiegare le motivazioni di questa protesta pacifica: "Le mamme e le educatrici hanno voluto testimoniare le loro preoccupazioni, le loro esperienze e le loro difficoltà legate alla chiusura delle scuole. Un appello alla riapertura – scrive il sindaco – che nasce dalla consapevolezza dell'importanza della scuola per i bambini e le bambine, oltre che dal livello di sicurezza che le scuole cittadine hanno saputo garantire nei mesi di riapertura".

La lettera indirizzata al presidente Fontana

Durante la manifestazione, le organizzatrici – che affermano di rappresentare cinquecento mamme – hanno letto una lettera indirizzata al presidente della Lombardia Attilio Fontana: "Riaprire le scuole deve essere la priorità assoluta di questa politica, nell’interesse di questo Paese: non facciamo lo stesso errore dell’anno scorso. Un Paese – scrivono – che non ha cuore il futuro de bambini è un paese morto". Il sindaco ha assicurato alle mamme che trasmetterà la loro lettera ai canali istituzionali.

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