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Trenord, solo la metà dei pendolari è tornata a viaggiare in treno dopo la pandemia

“Rispetto a prima della pandemia sulle linee di Trenord viaggiano giornalmente tra i 400 e i 450 mila passeggeri, circa la metà delle persone prima della pandemia”. Lo ha affermato l’amministratore delegato dell’azienda ferroviaria, Marco Piuri. Adesso Trenord punta a 15 nuovi treni da più carrozze per aumentare i posti a sedere e garantire il distanziamento.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
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Solo un pendolare su due è tornato a viaggiare in treno. Con l'emergenza sanitaria è cambiata l'abitudine dei tanti lavoratori che ogni giorni da fuori provincia devono raggiungere il posto di lavoro: meno treno, più auto. Lo dimostrano i dati: "Sulle linee di Trenord viaggiano giornalmente tra i 400 e i 450 mila passeggeri, circa la metà delle persone prima della pandemia", come ha precisato lo stesso amministratore delegato Marco Piuri, intervenuto ieri mattina in stazione Centrale per l'inaugurazione della biglietteria che potenzierà il servizio di vendita e assistenza a disposizione del pubblico. Numeri che restano bassi, rispetto agli 820mila passeggeri a bordo dei treni ogni giorno prima dell'emergenza sanitaria. E se si conta che sui treni si può viaggiare a una capienza dell'80 per cento, oggi il numero dei pendolari dovrebbe essere 650-700mila e non 400mila.

Trenord punta a 15 nuovi treni e da più posti

A convincere i lavoratori-pendolari a trovare mezzi alternativi per raggiungere il posto di lavoro sono i ricordi dei tanti vagoni super affollati dei mesi precedenti al pandemia: situazione che già non convinceva prima di febbraio e che ora, per alcuni, è da evitare a tutti i costi. Ora, dunque, Trenord punta a nuove soluzioni: ai passeggeri che lamentano il mancato ripristino di alcune corse presenti in precedenza Piuri risponde facendo notare che "per fronteggiare il sovraffollamento e le esigenze del momento attuale stiamo facendo un numero di corse inferiori, ma sono state messe a disposizione del pubblico treni più lunghi e con un maggior numero di posti a bordo nelle linee storicamente più affollate". Non solo, Trenord promette l'arrivo di altri 15 nuovi treni, non ancora posizionati sui binari a causa dei ritardi dovuti alla pandemia.

L'assessore Terzi: "Il sistema ferroviario durante l'emergenza ha tenuto"

Per l'assessore alle Infrastrutture e trasporti di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi, intervenuta anche lei ieri durante l'evento di inaugurazione, "il sistema ferroviario regionale, seppur con qualche difficoltà di adattamento che viene risolta di giorno in giorno anche grazie alle segnalazioni che ci vengono inviate, ha tenuto. E abbiamo ancora la disponibilità di alcune centinaia di migliaia di posti". Poi conclude: "È un servizio che va verificato quotidianamente e la ripresa dell'attività scolastica e delle università ci dirà molto sulla sua reale tenuta". Al di là delle affermazioni dell'assessore e dell'ad di Trenord, vanno però sottolineate anche le lamentele di chi denuncia che non va proprio tutto bene. Solo qualche giorno fa il sindacato Orsa Ferrovia, in una lettera in cui ha chiesto l’intervento di Governo e Regione Lombardia, aveva denunciato la situazione a bordo dei convogli: "Molti bagni sono rotti e Trenord non intende dotare i treni di dispenser con disinfettante, in quanto li ritiene pericolosi per l’utenza e di costosa installazione. Per questo sia l’utenza che i lavoratori che operano a bordo non hanno la possibilità di lavarsi le mani". L'azienda era stata contattata da Fanpage.it, ma non aveva rilasciato nessun commento.

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