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Test sierologici, Consiglio di Stato: “Valido l’accordo tra Diasorin e San Matteo di Pavia”

Il Consiglio di Stato ha dichiarato valido l’accordo tra il Policlinico San Matteo di Pavia e la multinazionale farmaceutica Diasorin sui test sierologici per identificare gli anticorpi dopo l’infezione da coronavirus. Sospesa la sentenza del Tar della Lombardia che lo scorso 8 giugno aveva annullato gli effetti del contratto tra l’azienda e l’Ircss.
A cura di Simone Gorla
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È valido l'accordo tra Policlinico San Matteo di Pavia e Diasorin sui test sierologici per la ricerca di anticorpi contro il coronavirus. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che, accogliendo il ricorso dell'azienda farmaceutica e dall'Ircss pavese, ha sospeso gli effetti della sentenza con cui il Tar della Lombardia lo scorso 8 giugno aveva azzerato il contratto tra la multinazionale e il San Matteo. I magistrati hanno anche sospeso la decisione del Tribunale amministrativo lombardo di trasmettere gli atti alla Corte dei Conti.

Caso Diasorin, Consiglio di Stato annulla la sentenza del Tar: accordo con San Matteo è valido

Al centro della vicenda c'è il contratto tra Diasorin e Policlinico per la validazione dei test per la ricerca di anticorpi nel sangue nelle persone che hanno avuto il Covid-19. Il tribunale amministrativo regionale aveva dato ragione a un'azienda concorrente, la Technogenetics di Lodi, rilevando che mediante l’accordo "il Policlinico ha consentito ad un particolare operatore economico, scelto senza il rispetto di alcuna procedura ad evidenza pubblica, ancorché non tipizzata, di conseguire un nuovo prodotto, che rimane nell’esclusiva disponibilità e commerciabilità dell’operatore stesso”.

Per i giudici garantire la ricerca è più rilevante rispetto alla tutela della concorrenza

Per il Consiglio di Stato la sospensione dell'accordo avrebbe portato un danno per la Fondazione San Matteo che getterebbe nell'incertezza "la perdurante validità delle linee di ricerca che l'Istituto sta conducendo (…) anche in ambiti attinenti alla diffusione epidemiologica in atto" e questo è più rilevante "sul piano cautelare, rispetto al mero interesse dell'originario ricorrente Technogenetics s.r.l. (…) a tutelare porzioni di mercato acquisite nel settore in cui già opera con propri strumenti diagnostici brevettati".

L'accordo tra azienda e Policlinico di Pavia

La Diasorin dopo la decisione del Tar aveva manifestato "sorpresa", affermando che "il Tar della Lombardia non ha correttamente interpretato la natura dell'accordo intercorso con il San Matteo". Il contratto stipulato prevedeva, in cambio del servizio offerto dai laboratori di virologia del San Matteo, il pagamento di 50mila euro all'ospedale e una royalty dell'1 per cento per ogni test venduto. A metà aprile la Regione aveva comprato direttamente, tramite la centrale Aria, 500mila test per condurre le campagne di screening.

Technogenetics: Sentenza solo sospesa

"Il Consiglio di Stato non si è ancora definitivamente pronunciato sulla validità del contratto tra San Matteo e DiaSorin e ha sospeso la sentenza del Tar Lombardia 1006/2020, in attesa di approfondire le prassi applicative in materia di ricerca scientifica degli IRCS", ha commentato in una nota la Technogenetics, l'azienda di Lodi che ha presentato il ricorso.

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