Tensione tra polizia e manifestanti fuori dal Comune di Milano: “Sala vergogna, dimissioni subito”

Tensioni tra polizia e manifestanti fuori da Palazzo Marino oggi pomeriggio, lunedì 21 luglio, mentre il sindaco Beppe Sala confermava in Consiglio comunale la sua volontà di andare avanti fino al 2027 nonostante l'indagine sull'urbanistica che lo vede tra i 74 indagati.
Il presidio di protesta fuori dal Comune di Milano è stato promosso, tra gli altri, da membri di Cambiare rotta, Cui, Potere al popolo, Rifondazione comunista, respinti dalla polizia in tenuta antisommossa mentre tentavano di fare irruzione in Consiglio comunale. I manifestanti, circa 50 persone, hanno portato in piazza un grande striscione con la scritta "Dimissioni giunta Sala. L'unica salvezza per Milano è la città pubblica", e un altro in cui si legge, "No ai bulli del mattone. San Siro bene comune". "Giunta Sala devi andartene, dimissioni, dimissioni", hanno scandito in coro i presenti mentre, nel frattempo, tanti cittadini provavano a entrare in sala consiliare per ascoltare il discorso di Beppe Sala, il primo dopo la notizia dell'indagine a suo carico, e assistere in diretta alle dimissioni dell'assessore all'Urbanistica Giancarlo Tancredi. "Fate entrare solo chi vi fa comodo", sempre la protesta dei manifestanti.
In fila, all'esterno di Palazzo Marino, erano presenti anche alcuni esponenti del Comitato Famiglie sospese, solo una piccola parte di chi ha negli anni scorsi acquistato un appartamento nei cantieri ora bloccati dalle inchieste della Procura. "Siamo sospesi, aspettiamo da anni la nostra casa. Non abbiamo un tetto anche se i mutui sono stati accesi, i prestiti già richiesti", avevano già dichiarato nei giorni scorsi in occasione di uno dei tanti presidi davanti al Comune di Milano. "Se qualcuno ha sbagliato paghi le conseguenze, è giusto che la Procura faccia il suo dovere: fino a questo momento, purtroppo, siamo solo noi famiglie a doverle pagare".