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Svizzera, bocciato il referendum sovranista anti-frontalieri: ma il Canton Ticino ha votato il sì

In Svizzera prevale il ‘no’ al referendum proposto dalla destra sovranista che chiedeva di limitare la libera circolazione delle persone con l’Ue, ponendo vincoli molto stringenti anche su lavoratori stranieri e frontalieri. Fa eccezioni il Canton Ticino, al confine con Lombardia, dove gli elettori hanno votato a favore della stretta sull’immigrazione.
A cura di Simone Gorla
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No alla chiusura delle frontiere a immigrati e lavoratori stranieri. Gli elettori svizzeri hanno votato no al referendum proposto dalla destra sovranista per limitare fortemente la libera circolazione delle persone con l'Ue. La proposta del Partito popolare svizzero (Svp) è stata bocciata con circa il 62 per cento di voti contrari. "Accolgo con favore questo risultato. Lo vedo come un segnale positivo per continuare a consolidare e approfondire il nostro rapporto" con la Svizzera, ha dichiarato questo pomeriggio la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Bocciato il referendum sovranista, ma in Canton Ticino vince il sì

Una affermazione netta in tutti i 26 cantoni con quattro eccezioni, fra cui c'è Canton Ticino. Nel territorio confinante con la Lombardia, dove è fortissima la presenza di lavoratori italiani frontalieri, gli elettori hanno votato a favore della stretta sull'immigrazione (53,1 per cento ‘sì', 46,9 per cento ‘no'), confermando una certa insofferenza sul confine italo-svizzero.

Resta aperta la questione dei frontalieri italiani

“Ci pare solo un bene che i cittadini della Confederazione abbiano respinto la richiesta di limitare l’immigrazione con la conseguenza di contingentare gli ingressi ai frontalieri", hanno segnalato Samuele Astuti e Angelo Orsenigo, consiglieri regionali del Pd, assieme al senatore dem Alessandro Alfieri. "Al contrario, in Canton Ticino vediamo che i dati del sì hanno prevalso, ma sotto le aspettative. Purtroppo, una parte di atteggiamento anti-italiano rimane, ma sempre di più i ticinesi comprendono l’importanza del lavoro dei frontalieri. Adesso, però, bisogna affrontare subito le sfide importanti che riguardano le questioni del frontalierato che vanno discusse insieme per riuscire a trovare risposte positive per tutte le parti in gioco”.

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