Stefanita e Massimiliano, chi erano i due operai travolti da un tir lungo la tangenziale

Massimiliano De Letteriis e Stefanita Toader si conoscevano da una vita. Entrambi lavoravano come tubisti industriali per un'azienda di Lallio, in provincia di Bergamo. Stavano guidando verso Agrate (Monza) con il loro furgone bianco quando si sono dovuti fermare per controllare la stabilità del carico. Erano le 17 e 45 del 15 giugno quando un tir li ha travolti uccidendoli sul colpo.
"Era un uomo molto attaccato alla famiglia, un gran lavoratore". Antonella descrive così il suo Massimiliano. Aveva 51 anni, viveva ad Almè e oltre alla moglie lascia anche due figlie: Martina e Maya. Con Stefanita, 55 anni di origine rumena, aveva un bel rapporto, si conoscevano da tanto. Lavoravano per la stessa azienda e vivevano a distanza di pochi chilometri.
L'interrogatorio all'autista del tir
Alla guida di quel camion c'era un autista italiano di 40 anni. Dopo l'impatto ha proseguito la corsa perché, come ha raccontato poi alla polizia durante l'interrogatorio, non si era accorto di nulla. Risultato negativo agli esami tossicologici, è stato rintracciato grazie a un'automobilista che ha assistito alla scena e che si è segnato il suo numero di targa.
L'impatto e l'arresto
La polizia stradale lo ha fermato poche ore dopo nella zona di Muggiò, in provincia di Monza. L'impatto era avvenuto non molti chilometri prima, all'altezza di Melzo. Massimiliano e Stefanita si erano fermati in uno spazio libero tra lo spartitraffico della tangenziale. Avevano messo le quattro frecce e dovevano solo controllare che quei tubi che trasportavano erano fissati bene. Ora l'autista è in arresto con le accuse di omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso.