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“Solo manganellate dalla polizia”: le tensioni in piazza dopo la decisione del Consiglio di Milano su Tel Aviv

“Quando i Verdi ci hanno comunicato che il Consiglio aveva bocciato la sospensione del gemellaggio con Tel Aviv, rabbia e indignazione hanno travolto le transenne”, ha raccontato a Fanpage.it Bianca Tedone, referente nazionale di Potere al Popolo (Pap): “Dalla polizia sono arrivate solo manganellate. Questa è l’esatta immagine del progressismo che vuole la Milano di oggi”.
A cura di Enrico Spaccini
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Il presidio fuori Palazzo Marino durante la seduta del Consiglio comunale di Milano del 13 ottobre (foto da LaPresse)
Il presidio fuori Palazzo Marino durante la seduta del Consiglio comunale di Milano del 13 ottobre (foto da LaPresse)

Mentre ieri pomeriggio, lunedì 13 ottobre, il Consiglio comunale di Milano discuteva in aula se sospendere il gemellaggio con Tel Aviv, fuori in piazza si erano radunati centinaia di attivisti sventolando bandiere e gridando slogan come: "Free Gaza" e "free Palestine". La mozione, firmata dai consiglieri di Europa Verde e parte del Pd, è stata però bocciata proprio a causa di un dietrofront da parte dei dem. "Quando i Verdi sono usciti per comunicarci cos'era accaduto, la rabbia e l'indignazione hanno travolto le transenne", ha raccontato a Fanpage.it Bianca Tedone, referente nazionale di Potere al Popolo (Pap): "La risposta che è arrivata dall'altra parte è quella che si vede nelle foto e nei video, con le manganellate in testa e con il sangue. Da parte nostra non c'è stato alcun intento violento, ma questa è l'esatta immagine del progressismo che vuole la Milano di oggi".

"Non si tratta solo del genocidio, ma di tutto quello che succede da 80 anni in Palestina"

La mozione che prevedeva l'interruzione dei rapporti della città con Israele, compreso appunto il gemellaggio con Tel Aviv, è stata respinta con 21 voti contrari, 9 favorevoli e 6 astenuti. Come spiegato da Carlo Monguzzi di Europa Verde, si sono rivelati decisivi i voti dei consiglieri del Pd, alcuni dei quali comparivano anche tra i firmatari dell'ordine del giorno. "Così facendo il centrosinistra milanese ha dimostrato da che parte stare", ha commentato Tedone: "Con 40 voti, tra contrari, astenuti e assenti, la maggioranza del Consiglio si è schierato contro la rottura del gemellaggio, mandando in fumo l'unico strumento che il Paese ha a disposizione per fare pressione".

Tra i dem, c'è chi ha spiegato di aver votato contro la mozione anche in luce della tregua siglata nei giorni scorsi tra Israele e Hamas sotto la supervisione di Donald Trump. Tuttavia, come ha spiegato Tedone, "la questione non riguarda solo il genocidio, ma anche l'occupazione, l'apartheid e tutto quello che ormai da 80 anni succede in Palestina. Per noi era fondamentale la rottura di ogni complicità a livello istituzionale".

Le tensioni in piazza dopo il voto: "L'unica risposta sono state manganellate in testa"

Le bandiere di Pap sono state sventolate dai manifestanti insieme a quelle del sindacato unitario di base Usb, insieme al quale era stato chiamato il presidio, e quelle della Palestina. Il clima, in un primo momento speranzoso per quella che sarebbe stata la votazione in Consiglio, è cambiato quando agli attivisti è stato riferito cos'era appena accaduto: "Ad un certo punto sono usciti i Verdi per spiegare alla piazza che l'aula aveva bocciato la mozione e che il Pd aveva proposto un'alternativa", ha ricordato Tedone, "in sostanza secondo i dem ora non avrebbe senso sospendere il gemellaggio con Tel Aviv perché c'è la tregua di Trump. Hanno detto che sono disposti a riparlarne nel caso in cui dovessero ripartire gli attacchi. Evidentemente non gli bastano 60mila morti accertati. Hanno anche proposto un gemellaggio con Gaza City dicendo che Milano potrebbe partecipare alla ricostruzione. È chiaro che l'unica cosa che gli interessa è pensare a speculare".

Ricevute queste notizie, gli animi dei manifestanti si sono scaldati. "La rabbia e l'indignazione per chi siede in Consiglio e non rappresenta centinaia di migliaia di persone hanno travolto le transenne", ha raccontato Tedone: "La risposta dall'altra parte è stata quella che si vede nelle foto e nei video, con le manganellate in testa. Parlare di ‘violenza di piazza' è veramente ridicolo: la violenza è stata quella che abbiamo subito e che si vede chiara con il sangue". Tornata la calma, i manifestanti sono partiti in corteo per le strade della città, arrivando a quasi 5mila partecipanti. "È questo il momento giusto per intensificare la mobilitazione", ha dichiarato la referente di Pap: "Questo centrosinistra è abituato a fare operazioni ‘a costo zero' per darsi l'immagine di sinistra progressista, come Sala che grida ‘free Gaza' durante la Fashion Week. Nel frattempo, però, si è sviluppato un movimento che vuole vedere i fatti e far sì che questa tregua sia il punto di partenza per la liberazione della Palestina".

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