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Si tuffano in acqua e annegano: perché tutti questi morti nei laghi della Lombardia

Quest’estate sono tante le vittime nei laghi: persone che dopo un tuffo in acqua non riemergono e muoiono annegate. Ma perché accade? E perché spesso nei laghi della Lombardia? Fanpage.it lo ha chiesto a Carlo Cardinali del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano.
A cura di Giorgia Venturini
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Tante, troppe le morti per annegamento nei laghi lombardi in questi giorni d'estate. In queste ultime settimane si è pianto Alessandro Redaelli, il 41enne scomparso dopo essersi tuffato dalla barca sul lago di Garda insieme a moglie e figli. Antonio Pala, l'uomo di 36 anni morto nel lago di Garda anche lui dopo un tuffo in acqua. Tanti, troppi. L'ultimo, il 4 agosto un turista neozelandese di 64 anni è annegato durante un bagno nel lido di villa Geno nel lago di Como. A Fanpage.it ha spiegato perché così tante tragedie d'estate Carlo Cardinali del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano.

Perché tutte questi morti per annegamento nel lago?

Molte volte il problema sta che questo gran caldo: chi intende bagnarsi o semplicemente fare un tuffo non tiene conto di un elemento molto importante legato all'aumento di calore nel corpo. Questo cambio così repentino di temperatura tra la temperatura del corpo e il freddo dell'acqua porta a una diminuzione del battito cardiaco e della pressione arteriosa. Questo in alcuni casi può dare origine a una diminuzione del flusso di sangue al cervello che fa perdere i sensi alla persona.

Un problema che spesso non si conosce… 

Queste cose accadono, sia per il caldo sia per la non conoscenza di questi problemi. Chi rimane al sole ed è convinto di gettarsi in acqua per un sollievo rischia molto: una volta che si perdono i sensi in acqua poi la persona se non soccorsa immediatamente muore per annegamento.

Quest'estate sono di più i casi rispetto agli anni scorsi?

Sicuramente è un numero elevato quest'anno. I numeri sono alti. Non possiamo dire se sono di più o di meno rispetto agli anni passati ma solo perché non sempre interveniamo noi vigili del fuoco. Certo questi fatti ci portano a dire c'è molta disattenzioni: in più il caldo di questi giorni, una birra in più o un pasto pesante non aiuta.

Perché molti più casi nel lago e non nel mare?

Tra lago e mare ci sono caratteristiche molto importanti da tenere a mente. Il mare ha una salinità che ti tiene a galla che il lago non ha. Altro elemento importante è la temperatura: il mare lungo le coste italiane non è così profondo e non ha temperature così basse. Cosa che invece ha il lago.

Altri fattori che sono determinati?

Se non sai nuotare e fai fatica a stare a galla nel lago devi avere qualche capacità in più perché appunto non c'è salinità. Le temperature sono determinanti. Ricordiamo che capitano anche episodi di malore anche in condizioni favorevolissimi, come vicino alle coste.

A volte i vigili del fuoco sommozzatori per cercare un corpo disperso in acqua impiegano anche giorni perché?

Tutto sta per la profondità. I laghi della Lombardia sono profondi anche 400 metri e a volte le ricerche diventano impossibili. Per questo sono necessari giorni. Non esistono quelle condizioni che molto spesso si immagina: come sono le correnti che nei laghi non sono così forti. Non influiscono così tanto. Le attrezzature in dotazione non sempre poi sono sufficienti, non solo le nostre ma quelle di tutti i soccorritori.

Cosa direbbe alle persone che decidono di passare una giornata al lago?

Occorre digerire. Si è sempre parlato delle 3 ore dopo aver pranzato o assunto alcolici. Bisogna aspettare queste tre ore. Soprattutto non tuffarsi in acqua subito se il corpo è stato esposto ad altissime temperature. Insomma, prestare la massima attenzione.

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