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Si suicida in carcere il detenuto che aveva provato a scappare dall’ospedale ferendo un agente

È stato trovato nel carcere di Como il cadavere di Nazim Mordjane, il 32enne il 21 settembre 2023 era evaso dall’ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano lanciandosi da una finestra al secondo piano.
A cura di Ilaria Quattrone
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Ancora un suicidio nelle carceri lombarde. Nella serata di ieri, mercoledì 17 aprile, è stato trovato all'interno dell'istituto penitenziario di Como il cadavere di Nazim Mordjane. L'uomo di origine palestinese era balzato agli onori della cronaca quando il 21 settembre 2023 era evaso dall'ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano lanciandosi da una finestra al secondo piano.

Ieri è morto. Il corpo è stato ritrovato poco dopo le 21: sembrerebbe che avesse già tentato in passato di togliersi la vita. Stando a una prima ricostruzione, il 32enne avrebbe inalato il gas di una bomboletta da campeggio. Nonostante i tentativi di aiutarlo, non è stato possibile far nulla se non dichiararne il decesso.

"Tutto ciò è l'emblema dello stato drammatico delle carceri, frutto di politiche inadeguate, miopi, incompetenti dei governi che si sono succeduti negli ultimi venticinque anni", ha commentato il segretario di Uilpa (Unione Italiana lavoratori Pubblica Amministrazione), Gennarino De Fazio.

Il 21 settembre 2023 era stato trasferito all'ospedale San Paolo. Si era fatto ricoverare sostenendo di avere un malore. Era poi riuscito a scappare da una finestrella del secondo piano. Un agente della polizia penitenziaria aveva provato a inseguirlo: nel farlo era caduto e aveva battuto la testa. Il poliziotto era stato ricoverato in gravissime condizioni. Il detenuto era poi stato fermato dopo diversi giorni.

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