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Sgombero Leoncavallo, Ilaria Salis: “Così avanza la Milano della speculazione edilizia”

Anche Ilaria Salis, europarlamentare di Avs e fondatrice del centro sociale Boccaccio di Monza, è intervenuta sullo sgombero del Leoncavallo a Milano: “Città sempre più ostile e meno accogliente, contro i poveri e chi vive del proprio lavoro. Milano è di chi la abita, non di chi specula”
A cura di Francesca Del Boca
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"Stanno sgomberando il Leoncavallo. Così avanza la Milano della speculazione edilizia e della gentrificazione, la città della rendita e delle “week”: una Milano senz’anima, esclusiva ed escludente, contro i poveri, contro chi vive del proprio lavoro, contro i giovani". Sono le parole di Ilaria Salis, attivista e europarlamentare per Alleanza Verdi Sinistra cresciuta tra Monza e Milano (nonché fondatrice del centro sociale Boccaccio di Monza),intervenuta come tanti voci della politica sullo sgombero dello storico centro sociale milanese Leoncavallo avvenuto nella giornata di ieri giovedì 21 agosto.

A richiederlo è stata la proprietà dell'immobile, la società L'Orologio srl del Gruppo Cabassi, ed era atteso dal 2005 dopo ben 133 rinvii. Si tratta di un ex cartiera in via Watteau, nel cuore del quartiere Greco a Milano, edificio diventato negli anni uno spazio pubblico autogestito dal 1994 da associazioni, gruppi e collettivi per il quale, il 29 ottobre 2024, il Ministero dell'Interno è stato condannato a risarcire per oltre 3 milioni di euro ai proprietari dell'area per i mancati sgomberi. La Prefettura, infatti, nonostante le insistenze della proprietà della struttura, non aveva di fatto mai portato a termine le operazioni per "ragioni di ordine pubblico" e per consentire al Comune di portare avanti tentativi, poi rivelatesi vani, di mediazione e legalizzazione. Fino a ieri.

"Questa è la Milano che appare più ricca e patinata, ma che in realtà è molto più povera e brutta. Spero che il Leoncavallo possa presto riprendersi lo spazio che merita. E che mille nuovi spazi sociali vengano conquistati e restituiti alle comunità che nonostante tutto resistono, in una città sempre più ostile e meno accogliente, una città espropriata ai suoi abitanti", sempre l'intervento di Salis sul proprio profilo social. Un tema che, nel pieno della tempesta scatenata dall'inchiesta della Procura sull'urbanistica cittadina, è oggi più sensibile che mai. "Una città da rovesciare! Giù le mani dagli spazi sociali! Giù le mani dalla città. Milano è di chi la vive, non di chi ci specula".

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