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Seveso, bar senza licenza apre ai clienti in zona rossa: scatta una multa da 46mila euro

Un bar di Seveso, in provincia di Monza e Brianza, è stato chiuso e segnalato alla Prefettura per aver violato le disposizioni anti contagio. I carabinieri hanno trovato infatti al suo interno un cliente intento a bere una bevanda. Da ulteriori accertamenti è emerso che il bar non aveva la licenza: così è scattata una multa da 46mila euro.
A cura di Giorgia Venturini
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I carabinieri entrano in un bar insospettiti da un cliente intento a consumare una bevanda all'interno del locale ma una volta avviate le indagini i militari scoprono che l'attività commerciale era completamente abusiva. Così è scattata una multa da 46mila euro. Nel dettaglio, stando a quanto riportato dai carabinieri della Compagna di Seregno, un bar di Seveso, in provincia di Monza e Brianza, nonostante i divieti anti contagio aveva aperto le porte a un cliente. I militari, durante una mirata attività di controllo finalizzata alla verifica dell’applicazione delle misure anti contagio Covid-19, notano il locale regolarmente aperto anche se in zona rossa e fanno scattare le sanzioni dovute alle violazioni dell'ultimo Dpcm: i due titolari del locale oltre ad aver ospitato il cliente non aveva affisso sulla porta il cartello obbligatorio su cui deve essere riportato il numero massimo di persone ammesse al suo interno, in questo periodo solo per il servizio d'asporto. Così il locale è stato costretto a chiudere per 5 giorni e segnalato all'autorità prefettizia.

Denunciati i due titolari e il gestore del locale

Ma le indagini dei carabinieri non finiscono qui: dagli ulteriori accertamenti è emerso che tutta l'attività era svolta in maniera totalmente abusiva. Oltre alla sanzione per aver violato le norme anti Covid, dunque, i due titolari, in concorso con il gestore del locale, sono stati denunciati per esercizio abusivo della professione facendo salire a 46mila la multa. L'accusa è di aver aperto un esercizio pubblico senza alcuna autorizzazione e di aver somministrato al pubblico alimenti e bevande in modo abusivo senza avere anche un certificato in materia di edilizia-urbanistica e igienico-sanitaria.

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