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“Sembrava esplosa una bomba”: la vicina sulla ristrutturazione di Eros Ramazzotti e i presunti danni da 200mila euro

Eros Ramazzotti è stato denunciato da un condomino per danni “causati dai lavori di ristrutturazione”. Il racconto di una vicina di casa a Fanpage.it: “È stato come se fosse esplosa una bomba”.
A cura di Giulia Ghirardi
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Eros Ramazzotti
Eros Ramazzotti

"È come se fosse scoppiata una bomba dentro casa, ci sono soltanto i vetri e le tapparelle, per il resto è tutto distrutto". A parlare a Fanpage.it è una delle vicine di casa di Paolo Rossi, 59 anni, revisore dei conti genovese, che qualche mese fa ha denunciato Eros Ramazzotti, nonché suo vicino di casa, per presunti danni causati dalla ristrutturazione dell'appartamento del cantante. Danni che, secondo i legali di Rossi, varrebbero più di 200mila euro.

La vicenda, stando alla testimonianza della vicina di casa, si sarebbe però estesa anche al di là dei due appartamenti concretamente coinvolti. "I legali di Ramazzotti hanno tirato in mezzo il condominio", ha spiegato ancora la donna a Fanpage.it. "Hanno sostenuto che ci fossero dei danni strutturali dello stabile che, invece, non è assolutamente vero. E noi abbiamo le prove".

Il racconto della vicina di casa

La vicenda sarebbe iniziata a ottobre 2024 quando Ramazzotti avrebbe acquistato un appartamento in uno stabile nel quartiere milanese di Citylife al piano superiore di quello di Rossi. Il mese successivo, il cantante avrebbe avviato una serie di lavori di ristrutturazione che, secondo quanto denunciato da Fabio Lepri e Salvatore Pino, avvocati difensori di Rossi, avrebbero causato danni ingenti all'appartamento del loro assistito.

"La questione è delicata", ha esordito a Fanpage.it la vicina di casa di Rossi e Ramazzotti. "I lavori di ristrutturazione sono iniziati alla fine di novembre 2024. Il problema grosso, però, c'è stato il 4 e 5 dicembre quando hanno iniziato a utilizzare i martelli pneumatici, hanno abbattuto praticamente tutto l'appartamento". Testimonianza che riprende, dunque, quanto già sostenuto dai legali di Rossi che avevano parlato di demolizione massiccia di "muri interni, porte, pavimenti e impianti", con un uso intensivo di "martelli pneumatici" che "hanno gravemente danneggiato l’appartamento" del revisore dei conti genovese.

Nello specifico, "il 4 dicembre Rossi ha riscontrato delle crepe pericolose sul soffitto", ha continuato a spiegare la vicina di casa. "Ci sarebbe dovuta essere una riunione tra Rossi, gli operai, quelli dell'impresa e l'architetto per valutare le crepe". In attesa dell'assemblea, secondo la donna, sarebbe stato chiesto che non venissero più utilizzati i martelli pneumatici.

Invece, la mattina seguente, il 5 dicembre, "i martelli pneumatici sono partiti ed è successo quel che è successo", ha ricordato a Fanpage.it. "Rossi ha chiamato le forze dell'ordine che, a loro volta, hanno chiamato i vigili del fuoco. I danni sono stati ingenti, se ci fosse stato qualcuno in quella stanza si sarebbe fatto male". Dal 5 dicembre l’appartamento è rimasto chiuso per mesi, con le macerie lasciate all’interno prima di essere rimosse. "È come se fosse scoppiata una bomba all'interno: restano solo vetri e tapparelle, il resto è distrutto".

La causa legale

Dopo aver coinvolto le forze dell'ordine, Rossi ha contestato ufficialmente i danni a Ramazzotti e alla sua impresa per ottenere il risarcimento che, secondo i legali del revisore dei conti, ammonterebbero a oltre 200mila euro. La cifra includerebbe i costi di riparazione e quelli per il canone di affitto di un altro immobile, oltre ai danni legati all'attività professionale interrotta a causa del crollo.

La questione si è poi ulteriormente complicata quando "i legali di Ramazzotti hanno tirato in mezzo il condominio", ha spiegato la donna. "Hanno sostenuto che i danni fossero da ricondurre a problemi strutturali dello stabile che, invece, non è vero". A riprova della sua posizione la vicina di casa parla di una "dichiarazione validata da un tecnico che confermerebbe il fatto che non vi siano problemi strutturali del condominio" e che, dunque, i danni siano da ricondurre ai lavori di ristrutturazione intrapresi dal cantante.

Intanto, però, il condominio si è tutelato con un proprio legale e un perito. "C’è una casa vuota da più di un anno, non riscaldata e invendibile", ha concluso la vicina di casa a Fanpage.it. "Che io sappia non sono neanche mai arrivate scuse o spiegazioni. Tutto tace, e loro litigano".

La replica di Radiorama

Nei giorni scorsi, l'amministratore unico di Radiorama, Gaetano Puglisi, ha dichiarato che si tratterebbe di una "versione incompleta e fuorviante che non rappresenta la situazione in cui si trovano gli immobili del dottor Rossi e di Ramazzotti che, ad oggi, è proprietario dell’unico appartamento non utilizzabile dello stabile" e che il risarcimento dei danni si assesterebbe in un "importo di gran lunga e sostanzialmente inferiore a quanto riportato dai titoli di stampa".

Puglisi ha poi proseguito spiegando che il procedimento avanti il Tribunale è in corso e in questo giudizio "sono coinvolti, oltre al dottor Rossi e a Ramazzotti, molti altri soggetti, proprio per verificare quali siano e di chi siano le eventuali responsabilità rispetto a quanto accaduto". Il 19 gennaio 2026 si terrà il secondo tentativo di conciliazione in aula.

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