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“Sei libero dal dolore”: Diego muore a 22 anni dopo 3 anni e mezzo passati in coma per un incidente

Lutto nel Lecchese per la morte di Diego Scaccabarozzi, ragazzo 22enne morto dopo aver trascorso gli ultimi tre anni e mezzo in coma a causa di un incidente.
A cura di Francesco Loiacono
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Diego Scaccabarozzi (Facebook)
Diego Scaccabarozzi (Facebook)

Di lui sul suo profilo Facebook c'è, visibile, solo una foto che lo ritrae ancora adolescente. E Diego Scaccabarozzi resterà per sempre ragazzo, nel cuore e nei ricordi di chi lo amava. Diego è morto negli scorsi giorni a soli 22 anni, di cui tre anni e mezzo passati in coma. Un destino terribile per il ragazzo di Monticello Brianza, in provincia di Monza e Brianza, che il 7 luglio del 2018, quando era appena 19enne, era rimasto vittima di un grave incidente stradale avvenuto a Sirtori, nel Lecchese. L'auto sulla quale Diego si trovava assieme ad altri tre amici si era schiantata contro un'altra vettura. Era stato il giovane a riportare le conseguenze più gravi: era stato trasportato d'urgenza in ospedale e operato e aveva poi iniziato un lungo calvario in diverse strutture di cura.

I funerali si sono celebrati ieri

Dal momento dell'incidente Diego, che si era appena diplomato all'istituto Gandhi di Besana Brianza e giocava a calcio nell'Asd Sirtorese, era rimasto per 1.291 giorni in coma. Un periodo di tempo lunghissimo durante il quale i suoi famigliari e gli amici non avevano mai smesso di sperare che il giovane potesse riprendersi. Così, però, non è stato. "Milleduecentonovantuno giorni di prigionia e di dolore durante la quale la morte ha beffato le nostre speranze", li ha definiti ieri il parroco di Monticello don Marco Crippa, mentre celebrava il funerale del giovane. Un messaggio analogo è apparso sotto l'ultimo post che il ragazzo aveva condiviso su Facebook nel lontano 2018: "Carissimo Diego, ora sei finalmente libero dal dolore e dalla prigionia. Vola felice nella luce eterna e veglia sempre su tutti noi. Ti voglio bene". A firmarlo la maestra del ragazzo, di cui resta quella foto da adolescente con la maglia della Sirtorese, la stessa maglia che ieri ha ricoperto la sua bara.

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