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Scatta un provvedimento antimafia a Vittuone: sequestrati una villa e uffici da 2 milioni di euro

Gli agenti della Questura di Milano ieri 6 luglio hanno eseguito a Vittuone, alle porte di Milano, un sequestro antimafia nei confronti di un albanese di 37 anni con precedenti per reati contro il patrimonio quali furti, rapine e truffe. Sotto sequestro è finita una villa intestata alla convivente, ma anche un capannone, uffici e un terreno per un valore di circa due milioni di euro.
A cura di Giorgia Venturini
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A Vittuone, alle porte di Milano, è scattato un sequestro antimafia nei confronti di un albanese di 37 anni con precedenti per reati contro il patrimonio, come furti, rapine e truffe. Sotto sequestro è finita una villa di un certo valore intestata alla convivente di 36 anni anche lei con precedenti per furto. Oltre alla villa, anche un capannone industriale di 520 metri quadri, uffici e terreno per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Ad eseguire ieri martedì 6 luglio è stata la polizia di Stato di Milano dopo che la proposta del sequestro era stata accolta dalla Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano che ha disposto il sequestro. Per l'operazione infine sono intervenuti poi gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano.

Sotto sequestro ieri anche un impianto di smaltimento rifiuti

Ieri sotto sequestro è finito anche un impianto impegnato nel traffico illegale di rifiuti a Gessate, sempre nel MilaneseI finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione a una ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano a carico di 8 persone: in 5 sono finiti agli arresti domiciliari mentre per 3 è scattato l'obbligo di firma. In tutto è stato sequestrato un valore complessivo di un milione e 200mila euro. Non è che l'ultimo sequestro nel campo dei reati ambientali: in tutto tra il 2016 e il 2020 le operazioni delle Fiamme Gialle hanno portate al sequestro di 800mila tonnellate di rifiuti smaltiti in modo illegale. Sono risultate coinvolte 14 società e 28 persone tutte indagate a vario titolo per i reati di traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, truffa, inquinamento ambientale e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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