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Scatta l’allarme bomba a Milano, ma in realtà nel pacco c’erano batterie per bici elettriche

Il pacco trovato in via Larga a Milano, non era una bomba: erano alcune batterie di bici elettriche.
A cura di Ilaria Quattrone
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(Immagine di repertorio)
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Nessuna bomba, nessun collegamento con l'ordigno esploso questo pomeriggio in un garage di Milano e nemmeno con il terrorismo: è quanto hanno scoperto gli agenti della Digos – coordinati dal responsabile dell'antiterrorismo Alberto Nobili – che nella mattinata di oggi, venerdì 9 settembre, sono intervenuti in via Larga dove era stato segnalata la presenza di un pacco sospetto.

Il messaggio che ha creato l'equivoco

A creare l'equivoco, ma anche poi a renderlo tale, è stata la scritta in arabo riportata sulla confezione trovata di fronte all'agenzia viaggi Moby e Tirrenia dove, di fianco all'ingresso, aveva sede anche il consolato libanese. Inizialmente era stata diffusa la notizia, che il messaggio fosse: "Scatta tra tre minuti".

Successivamente grazie, alle indagini degli investigatori e degli inquirenti, è stato possibile scoprire che la frase esatta era "scarica in tre minuti": a confermarlo alcune persone sentite proprio dagli agenti.

L'intervento degli artificieri

L'allarme era stato lanciato da un passante che intorno alle 9 aveva visto il cartone avvolto dal nastro adesivo. Il ritrovamento ha fatto scattare l'allarme attivando la procedura prevista per casi simili: sul posto si sono recati, gli artificieri e i vigili del fuoco che hanno transennato la zona.

Inizialmente, la paura era anche per il segretario del Partito democratico Enrico Letta, il cui arrivo in zona era previsto intorno alle 11: l'incontro si è svolto senza intoppi. Ovviamente il traffico è stato bloccato per un paio d'ore e i mezzi di trasporto in superficie sono stati deviati. La circolazione è stato poi ripristinata.

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