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Omicidio Sara Centelleghe

Sara Centelleghe uccisa con 67 forbiciate, l’amica indagata per spaccio e favoreggiamento: “Ho mentito per la droga”

L’amica di Sara Centelleghe, con lei la sera della morte, ha ritrattato quanto dichiarato precedentemente agli inquirenti. Quella notte non era uscita per comprare una Red Bull, ma per “scambiare 3 grammi del suo hashish con 30 euro di cocaina” con Jashandeep Badhan, accusato dell’omicidio della 18enne.
A cura di Giulia Ghirardi
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"Ho mentito per la droga". Con queste parole l'amica 17enne di Sara Centelleghe, la 18enne uccisa con circa 67 colpi di forbice da Jashandeep Badhan, lo scorso ottobre a Costa Volpino (Bergamo), ha ritrattato quanto precedentemente dichiarato agli inquirenti. La ragazza aveva riferito di essere uscita per "prendere una Red bull al distributore automatico" quando, invece, sarebbe stato per incontrare proprio Badhan che le aveva proposto di scambiare 3 grammi del suo hashish con 30 euro di cocaina.

Secondo gli inquirenti, la notte del 26 ottobre 2024 i due si sarebbero dati appuntamento sotto casa della vittima e alle 00:49. Il ragazzo ha, però, raccontato che, arrivato sotto al palazzo di Centelleghe non avrebbe trovato la 17enne: per questo avrebbe deciso di passare dai garage e salire fino all'appartamento della vittima per cercare l'amica. Trovata la porta aperta, sarebbe entrato e sarebbe stato sorpreso dalla 18enne, che nel frattempo si era svegliata, mentre frugava in uno zaino. È a quel punto che lui l'avrebbe aggredita colpendola prima con alcuni pugni e poi con le 67 forbiciate.

È in questo lasso di tempo che si inserisce il racconto dell'amica 17enne, indagata per spaccio e favoreggiamento dalla procura dei minorenni di Brescia. Inizialmente aveva riferito di essere uscita per prendere una Red bull al distributore automatico sotto casa, versione poi smentita dalle telecamere e dai messaggi con Badhan. "Non volevo che i miei genitori sapessero della droga", ha spiegato la ragazza in occasione dell'interrogatorio che si è tenuto in via delle Valli venerdì scorso.

In tale occasione la ragazza ha raccontato di aver preparato i 3 grammi di hashish e di essere uscita senza chiudere la porta a chiave mentre l’amica dormiva. Una volta in strada non avrebbe, però, trovato il 20enne che le avrebbe scritto: "I miei mi hanno sgamato, non sono potuto uscire". Una volta rientrata avrebbe però trovato l'amica agonizzante a terra e, insieme a un vicino, avrebbe chiamato i soccorsi. In attesa dell'ambulanza sarebbe scesa nuovamente in strada per sbarazzarsi della scorta di hashish e del bilancino di precisione in un cestino dei rifiuti (poi ritrovato).

In merito, il 20enne ha poi confermato che cercava l'hashish per calmarsi dopo avere assunto "cocaina, eroina e cortisone". Difeso dall’avvocato Roberto Grittini, Badhan ha però negato di essere salito nell'appartamento con l’intenzione di rapinare la ragazza così come di aver visto l’amica sotto casa. Al momento, il 20enne rischia l'ergastolo a 19 anni. Dopo la chiusura dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo e della compagnia di Clusone, il pm Gianpiero Golluccione ha chiesto il rinvio a giudizio con l’udienza preliminare fissata il prossimo 9 settembre davanti al giudice Vito Di Vita.

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