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Ruba le offerte in chiesa, l’avvertimento del prete: “So chi sei, fossi in te eviterei di entrare”

Don Felice Locatelli, parroco del santuario di Sant’Antonio a Mortara, comune in provincia di Pavia, ha attaccato un cartello fuori dalla chiesa che sta creando polemiche e discussioni: “Questa è la foto del ladro che visita regolarmente la nostra chiesa. Sappiamo chi è. Mi spiacerebbe se durante una incursione dovesse capitargli un guaio. Fossi in te eviterei di entrare”.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Questa è la foto del ladro che visita regolarmente la nostra chiesa. Sappiamo chi è. Mi spiacerebbe se durante una incursione dovesse capitargli un guaio. Fossi in te eviterei di entrare": sono queste le parole scritte da don Felice Locatelli, il rettore del santuario di Sant'Antonio a Mortara, comune in provincia di Pavia, nei confronti di un uomo ritenuto responsabile di alcuni furti in chiesa. Nel cartello si vede la foto del presunto malvivente: l'uomo infatti è stato ripreso dalle telecamere di video sorveglianza.

Don Felice: È denaro destinato agli ultimi fra gli ultimi

Non tutti hanno apprezzato il gesto del sacerdote. Stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Corriere della sera", qualcuno l'ha definito come un modo che richiama alla giustizia fai da te: "Un tono e una immagine, fuori luogo". Dopo la prima volta, Don Felice era andato dai carabinieri a denunciare. Erano poi state installate le videocamere: "Questa chiesa – ha spiegato al CorSera – supporta il centro di aiuto alla vita di Mortara e la mensa dei poveri. Si tratta di denaro destinato davvero agli ultimi fra gli ultimi. Chi ha bisogno chieda. Per il resto, li considero atti meschini. Se la mia provocazione serve per scoraggiare, meglio".

I furti sono iniziati questa primavera quando era stata svuotata completamente la cassetta delle offerte. Il parroco della chiesa dei Frati ha spiegato che, la persona ritratta in foto, ha derubato almeno tre volte. E che per farlo sarebbe stato utilizzato una specie di bastoncino inserito poi nel foro dove si mette il denaro: "Non è un danno economico per la chiesa, ma un gesto sbagliato e che non va fatto".

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