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Romina Vento morta annegata nel fiume Adda

Romina Vento, arrestato il marito della donna annegata nell’Adda: “Non accettava la separazione”

Non accettava la separazione, per questo Carlo Fumagalli, a Fara Gera D’Adda, avrebbe ucciso Romina Vento lanciando l’auto su cui erano a bordo nel fiume Adda.
A cura di Chiara Daffini
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La Renault Megane su cui viaggiavano Romina Vento e Carlo Fumagalli
La Renault Megane su cui viaggiavano Romina Vento e Carlo Fumagalli
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Resta in silenzio Fara Gera D’Adda, piccolo paese sulla sponda bergamasca dell’Adda, dove nella sera di martedì 19 aprile si è consumato l’ennesimo femminicidio. La vittima è Romina Vento, 44enne impiegata in un pastificio della zona e mamma di una ragazza di 15 anni e di un bimbo di 10. A ucciderla il compagno e padre dei suoi figli, Carlo Fumagalli, di 49 anni. L’uomo, secondo le prime ricostruzioni rese possibili dalle voci di alcuni testimoni che verso le 21.30 erano in via Angelo Reseghetti, dove scorre il fiume, avrebbe lanciato a tutta velocità nell’Adda la Reanult Megane bianca su cui viaggiava insieme alla compagna.

L’auto nel fiume e la fuga

L’acqua in quel punto di fiume ha una profondità di circa due metri, abbastanza da sommergere il veicolo, dal quale però Fumagalli è riuscito a uscire, nuotando fino all’altra sponda grazie ad alcuni ragazzi presenti che, pensando a un incidente, gli hanno illuminato il tragitto con la torcia del cellulare. Arrivati sul posto, i carabinieri della Compagnia di Treviglio e quelli del nucleo investigativo di Bergamo hanno quindi trovato la macchina, che è stata riportata a galla, e più tardi il corpo senza vita di Romina. Fumagalli è invece stato rintracciato dopo circa tre ore mentre vagava nel territorio di Vaprio d’Adda, sulla sponda milanese del fiume, e portato nel carcere di Bergamo sotto arresto per omicidio volontario.

La sponda del fiume Adda in cui è avvenuto il dramma
La sponda del fiume Adda in cui è avvenuto il dramma

In via di separazione, ma senza litigi pesanti

In pochi li conoscevano in paese. “Non sono originari di qui”, dicono alcune donne al bar dell’oratorio. “Nemmeno i ragazzi abbiamo presente chi siano”. Invece in un gruppetto di adolescenti davanti al campo sportivo, proprio accanto a dove scorre il fiume ed è avvenuta la tragedia, c’è un ragazzo di 14 anni, in contatto in queste ore con la figlia di Romina. “Da quello che mi ha detto – racconta – i suoi genitori si stavano separando, ma non c’erano litigi pesanti, lei non li vedeva da due giorni perché tra scuola, lavoro e uscite avevano orari diversi”.

La palazzina in cui viveva la famiglia ormai distrutta
La palazzina in cui viveva la famiglia ormai distrutta

La notizia shock dai social

Dell’uomo, fonti vicine alla famiglia, dicono che era turbato per la fine del rapporto e che assumeva farmaci per combattere l’ansia e la depressione. Resta invece una sicurezza: la perdita, per due ragazzini, della mamma e, in un certo senso, anche del papà. “La mia amica – dice il giovane – ha saputo tutto dai social, i parenti non volevano dirle niente”.

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