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Rapper arrestati, dopo Baby Gang anche Neima Ezza si difende: “Era altrove al momento delle rapine”

Neima Ezza, uno dei tre rapper arrestati la scorsa settimana a Milano, si è difeso davanti al giudice. Secondo il suo avvocato era altrove al momento delle rapine che gli vengono contestate.
A cura di Francesco Loiacono
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Non era a Milano al momento delle rapine, e lo proverebbero, tra l'altro, alcune storie pubblicate su Instagram. Dopo Baby Gang, anche un altro dei rapper arrestati la scorsa settimana a Milano per alcune rapine si difende, sostenendo la propria estraneità ai fatti. Si tratta di Neima Ezza, al secolo Amine Ez Zaaraoui, 20 anni. Il ragazzo, che dopo l'ordinanza di custodia cautelare della scorsa settimana si trova ai domiciliari, è stato interrogato oggi in tribunale a Milano.

L'avvocato di Neima Ezza: Identificato su un album realizzato in modo non consono

Ed è stata proprio la legale, all'uscita dall'aula del giudice per le indagini preliminari, a rendere nota la tesi difensiva, simile a quella adottata dalla difesa di Zaccaria Mouhib, alias Baby Gang: il suo assistito non era a Milano nel momento delle due rapine che gli sono contestate e lo proverrebbero alcune stories pubblicate su Instagram ma soprattutto le celle agganciate dal telefonino di Neima Ezza, tutti elementi che l'avvocato ha portato davanti al giudice. Inoltre la difesa di Neima Ezza sostiene che il suo assistito sarebbe stato identificato dalle parti offese su un album fotografico realizzato in modo non consono, in quanto conteneva soltanto le foto degli indagati e di altri soggetti incompatibili.

Anche l'avvocato di Baby Gang ha chiesto la scarcerazione

Spetterà adesso al giudice valutare l'attendibilità di quella identificazione, così come esprimersi sulla revoca della misura cautelare dei domiciliari chiesta dall'avvocato di Neima Ezza. Lo scorso sabato era stato l'avvocato di Baby Gang, Niccolò Vecchioni, a chiedere la scarcerazione del suo assistito, unico dei tre indagati ad essere finito in carcere: anche in questa circostanza si sostiene che il rapper fosse in un'altra località al momento dei fatti che gli vengono contestati. Anche in questo caso spetterà al giudice capire se sussistano le esigenze cautelari o se davvero i rapper possano essere stati vittima di un incredibile "scambio di persona".

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