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Caso Eitan: il bimbo portato dal nonno in Israele

Rapimento Eitan, la nonna da Israele: “Lavaggio del cervello? Una sciocchezza”

La nonna di Eitan da Israele ha fatto sapere che sta facendo di tutto affinché il nipote rimanga con lei tanto che ha ottenuto il permesso dal Comune di Tel Aviv di iscriverlo a scuola. Poi la nonna, in una intervista alla tv israeliana, ha risposto così alle accuse del ramo paterno della famiglia: “Nessun lavaggio del cervello a Eitan. Quanto detto è una sciocchezza”.
A cura di Giorgia Venturini
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La nonna di Eitan non ha nessuna intenzione di lasciar andar via il piccolo Eitan, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, da Israele tanto da aver già richiesto e ottenuto il permesso per l'iscrizione a scuola. "Ci stiamo preparando con tutti i mezzi necessari affinché Eitan rimanga qui", ha precisato la nonna Esther Peleg in un'intervista diffusa ieri sera dalla tv israeliana N12.. Per la donna il bambino "da ebreo deve frequentare una scuola israeliana e in un ambiente israeliano e con la famiglia calorosa e amorevole che conosce dalla nascita". Dall'altra parte la zia paterna Aya Biran-Nirko, unica tutrice legale del piccolo, è volata in Israele e al termine dell'isolamento obbligatorio previsto per il Covid in contrerà il nipote: "L'obiettivo del viaggio è di riportare in Italia il bambino", aveva precisato in una nota stampa diffusa ieri il portavoce della zia.

Nonna materna: Nessun lavaggio del cervello

Gli zii paterni accusano i nonni materni di fare al nipote il lavaggio del cervello. A queste accuse ha risposto la nonna durante l'intervista: "Una sciocchezza". E poi precisa: "Dal momento in cui è tornato qui – ha spiegato Esther Peleg – è insolitamente felice. Questo è il suo mondo da 6 anni. Perché questa è una famiglia calorosa e amorevole rispetto alla famiglia in Italia che si incontrava con lui al massimo una volta alla settimana". Così stanno facendo di tutto per far restare il piccolo in Israele anche contando con un piccolo supporto del governo: infine la famiglia ha spiegato di a aver ottenuto il "permesso del Comune di Tel Aviv per iscriverlo a scuola e tutti lo stanno aspettando". Ora questa battaglia legale si potrò decidere nell'udienza di discussione del caso prevista al Tribunale di Tel Aviv del 23 settembre che potrebbe confermare l'affido alla zia paterna. Intanto la Procura di Pavia continua le indagini sui nonni per capire di far luce quanto accaduto nel pomeriggio dell'11 settembre quando con la scusa di qualche ora con il piccolo il nonno materno ha rapito Eitan, portandolo in Svizzera e caricandolo su un volo privato per Israele.

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