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Caso Eitan: il bimbo portato dal nonno in Israele

Eitan, uno degli zii paterni ha incontrato il piccolo: “Gli stanno facendo il lavaggio del cervello”

Un altro zio paterno ha incontrato Eitan, il bambino di 6 anni sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, a casa del nonno materno in Israele: “È preoccupante notare nel piccolo chiari segni di istigazione e di lavaggio del cervello”, ha detto. Domani dovrebbe arrivare anche la zia paterna, nonché tutrice del bimbo, in Israele.
A cura di Ilaria Quattrone
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"È preoccupante notare nel piccolo chiari segni di istigazione e di lavaggio del cervello": a dirlo è uno degli zii paterni di Eitan – Hagai Biran – che lo ha incontrato a casa del nonno materno. Domani, domenica 19 settembre, la zia Aya Biran – riconosciuta dalla Procura di Pavia come tutrice del bambino – dovrebbe arrivare in Israele. Dopo un periodo di quarantena, la donna potrebbe incontrare il piccolo. Il 29 settembre si svolgerà anche la prima udienza a Tel Aviv dove sarà deciso se sarà applicata la Convenzione dell'Aja sulla sottrazione internazionale dei minori che deciderà per la restituzione immediata e il rientro in Italia. 

Gli avvocati: Il ritorno di Eitan in Italia è più urgente che mai

Secondo gli avvocati della famiglia Biran in Israele "il ritorno di Eitan a casa sua in Italia appare più urgente che mai". Ieri, venerdì 17 settembre, l'ambasciatore italiano in Israele ha incontrato il piccolo. Il bambino è stato trovato in buone condizioni di salute, ma nonostante questo anche lo zio Or Nirko si è detto "preoccupato per la sua salute mentale". Di parere contrario il nonno materno Shmuel Peleg che sabato scorso ha caricato il nipote su un aereo privato partito dalla Svizzera alla volta di Israele: l'uomo è accusato insieme all'ex moglie Ester Cohen di sequestro di persona aggravata. L'uomo, durante un'intervista per una televisione israeliana, ha affermato: "Un giorno mio nipote mi ringrazierà".

Le indagini della Procura di Pavia

Proseguono intanto le indagini della Procura di Pavia. Soprattutto se il 58enne sia stato aiutato da qualcuno a trasferire il piccolo in Svizzera. Secondo quanto riportato dal quotidiano "La Repubblica", presto potrebbero comparire altri nomi sul registro degli indagati. Soprattutto ci si chiede come possano aver attraversato il confine considerato che sul piccolo vi era un divieto di espatrio emesso dal tribunale di Pavia nei mesi precedenti. 

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