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Caso Eitan: il bimbo portato dal nonno in Israele

Rapimento Eitan, l’ambasciatore italiano incontra il piccolo: “È in buone condizioni di salute”

Il console dell’ambasciata italiana a Tel Aviv ha incontrato il piccolo Eitan, il bimbo di 6 anni sopravvissuto alla strage del Mottarone: “È in buone condizioni di salute”, ha detto. Durante il colloquio era presente anche il nonno materno accusato di sequestro di persona aggravata dopo che sabato scorso lo ha preso a casa della zia paterna e lo ha portato in Israele con un volo privato partito dalla Svizzera.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il console dell'ambasciata italiana in Israele ha incontrato il piccolo Eitan. Il bimbo, sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, è "apparso in buone condizioni di salute". Stando a quanto riferito da fonti vicine alla Farnesina, il piccolo era in compagnia del nonno materno Shmuel Peleg. L'uomo è accusato di sequestro di persona aggravata dopo che sabato scorso ha portato via il nipote che, dopo essere stato dimesso dall'ospedale viveva insieme agli zii paterni in provincia di Pavia, per trasferirlo in Israele.

Nei prossimi giorni lo zio incontrerà il nipote

La visita dell'ambasciatore è stata organizzata grazie all'aiuto delle autorità israeliane: "Era finalizzata a verificare la situazione e il contesto familiare in cui si trova attualmente il minore". Sempre in queste ore, lo zio paterno ha ribadito che la prossima settimana andranno in Israele per incontrare il piccolo. Probabilmente il colloquio si svolgerà prima del 29 settembre, data in cui ci sarà l'udienza che deciderà sull'eventuale rientro del bambino.

Proseguono le indagini della Procura di Pavia

Intanto, in Italia, proseguono le indagini della Procura di Pavia: gli inquirenti stanno cercando di capire quale sia stato il percorso intrapreso da Peleg. In particolare come abbia fatto, considerato il divieto di espatrio, a far imbarcare il piccolo da un volo privato in Svizzera. Pur avendo il suo passaporto, è necessario possedere una autorizzazione che certifichi che l'adulto che lo accompagna possa fargli oltrepassare il confine. Oltre al nonno materno, è indagata anche la nonna. Secondo l'accusa potrebbe averlo aiutato nell'organizzazione del viaggio e nello spostamento del nipote.

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