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Rapimento di Eitan, lo zio paterno: “Settimana prossima andiamo in Israele”

“La settimana prossima, forse martedì, andiamo in Israele”. Lo ha fatto sapere lo zio paterno di Eitan, Or Nirko, che raggiungerà Tel Aviv insieme alla zia del piccolo, Aya, sua tutrice legale. Il 29 settembre è fissata la prima udienza in cui verrà chiesto l’immediato rimpatrio del piccolo, rapito dal nonno che ora è indagato per sequestro di persona aggravato insieme all’ex moglie.
A cura di Filippo M. Capra
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Lo zio paterno di Eitan, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone rapito dal nonno e portato in Israele, Or Nirko, ha detto che non è in programma per oggi il suo viaggio con Aya, zia e tutrice legale del piccolo, verso Tel Aviv. Il bambino si trova nella città insieme al nonno, indagato insieme alla nonna ed ex moglie di sequestro di persona aggravato.

Gli zii di Eitan in Israele la settimana prossima

Or lo ha annunciato davanti alla sua abitazione rispondendo alle domande dei cronisti presenti, specificando che "probabilmente andremo in Israele la settimana prossima, forse martedì". Una volta arrivati in Israele, i due zii di Eitan dovranno rispettare un periodo di quarantena prima di poter rivedere il nipote e poter presenziare all'udienza del 29 settembre quando verrà formalizzata la richiesta di un'imminente rimpatrio del bambino. I legali israeliani di Aya hanno attivato la procedura della Convenzione dell'Aja sulla sottrazione internazionale di minori. Nel frattempo, oggi scade la misura degli arresti domiciliari del nonno che, se non rinnovata, potrà tornare a lasciare il suo domicilio.

Auto schermata ai satelliti e jet privato, la fuga del nonno con Eitan

Gli investigatori intanto continuano a indagare sulle modalità di fuga del nonno che, per raggiungere Israele, è arrivato fino a Lugano da dove ha preso un aereo privato. Secondo quanto emerso sinora, l'uomo, ex soldato israeliano, si sarebbe dotato di automobili schermate ai satelliti e avrebbe operato un cambio in corsa per passare inosservato e sviare le indagini. Lo rivela Repubblica spiegando che lo scambio tra auto sarebbe avvenuto con due mezzi a noleggio, una Volkswagen Polo schermata ai satelliti ed un jet Cessna 680 Citation Sovrereign da una parte ed un presunto "buco" nel database europeo (SIS) dove vengono inseriti i dati delle persone segnalate dalle forze dell'ordine per evitare che possano lasciare un paese in area Schengen.

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