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Caso Eitan: il bimbo portato dal nonno in Israele

Il nonno di Eitan e il suo autista rischiano il processo, sono accusati di sequestro aggravato di minore

La Procura di Pavia ha chiesto il rinvio a giudizio per il nonno di Eitan e il suo autista. Sono accusati di aver sequestrato il bambino.
A cura di Filippo M. Capra
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A seguito della chiusura delle indagini sul presunto sequestro di Eitan, il bimbo di Pavia unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, la Procura del capoluogo di provincia lombardo ha chiesto il rinvio a giudizio per Shmuel Peleg, nonno del piccolo, e Gabriel Alon Abutbul.

Il nonno di Eitan rischia il processo per il sequestro del nipotino

I due sono accusati di sequestro aggravato di minore, sottrazione di minore all'estero e appropriazione indebita. Secondo gli inquirenti, il nonno di Eitan ha sequestrato il piccolo portandolo in Israele senza l'autorizzazione dei parenti a cui era stato affidato nel settembre del 2021.

La vicenda del sequestro di Eitan

Dopo la tragedia del Mottarone, dove Eitan ha perso sia la madre che il padre, il nonno Shmuel Peleg ha organizzato una fuga notturna con l'aiuto del suo autista per portare il nipotino in Israele passando dalla Svizzera. Da lì, una serie di udienze avevano stabilito che Eitan dovesse tornare a Pavia dalla parte di famiglia a cui era stato affidato. Successivamente, gli inquirenti avevano rintracciato l'autista del nonno, Gabriel Alon Abutbul, a Cipro. Questi si era poi consegnato alle autorità italiane, venendo estradato nel Belpaese dove è sbarcato lo scorso 1 giugno.

Rimesso in libertà, l'autista è tornato a Cipro

Interrogato dal giudice per le indagini preliminari, è stato rimesso in libertà in tarda serata, facendo subito ritorno a Cipro. A distanza di un anno dagli eventi, la Procura di Pavia ha chiesto il processo per entrambi con accuse gravi: sequestro aggravato di minore, sottrazione di minore all'estero e appropriazione indebita.

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