Ragazzo di 20 anni accoltella il padre per difendere la madre e il fratello a Vanzago: la dinamica

"L'ho fatto per difendere mia madre", si è subito giustificato davanti ai carabinieri il ragazzo di 20 anni che intorno alle 17.45 di martedì 2 settembre a Vanzago (Milano) ha accoltellato il padre con due fendenti, al torace e alla schiena, riducendolo in gravissime condizioni.
L'uomo, inizialmente ricoverato in gravissime condizioni, sembra ora essersi stabilizzato, e non sarebbe più in pericolo di vita. Mentre resta denunciato a piede libero per lesioni gravi il giovane, secondogenito dell'uomo: gli inquirenti, dopo l'interrogatorio, hanno infatti ritenuto credibile la versione fornita dal 20enne, che ha trovato riscontri anche nei lividi e nelle ferite presentate dalla donna e dall'altro figlio della coppia, 30 anni, che in quel momento si trovavano in casa con loro.
Secondo quanto ricostruito dai militari il padre, 59 anni, titolare di un'agenzia che si occupa di sicurezza nei locali, durante una lite domestica si sarebbe scagliato contro la moglie, coetanea: avrebbe poi aggredito il 30enne, subito intromesso tra i due per tentare di fermare la violenza contro la madre, e avrebbe in seguito continuato a rivolgersi contro la donna, insultandola e picchiandola. In questo frangente sarebbe quindi intervenuto l'ultimo figlio, che ha preso una lama dal cassetto della cucina e ha sferrato due fendenti contro il padre.
Stando a quanto emerso al momento la vittima, titolare di un'agenzia di guardie del corpo, nelle scorse settimane sarebbe stata sottoposta a un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) al vicino ospedale di Garbagnate Milanese per presunti problemi psichiatrici e una lunga storia di dipendenza da sostanze stupefacenti. Mentre non risulterebbero attualmente precedenti denunce per maltrattamenti o interventi delle forze dell'ordine nella palazzina di via Lorenzo Perosi. Ma la donna, ricoverata per le numerose contusioni, potrà ora formalizzare querela contro il coniuge.