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Questore e Prefetto non fanno nulla per i rifugiati, ma inaugurano un ambulatorio veterinario in via Cagni

Questa mattina il Prefetto e il Questore di Milano si sono recati negli uffici di via Cagni per inaugurare un ambulatorio veterinario, ma da mesi non fanno nulla per i rifugiati che ogni settimana sono costretti ad accamparsi di notte lì fuori per poter presentare la domanda di asilo.
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Sembra quasi una presa in giro e, di sicuro, possiamo dire che è una vera e propria beffa: lì dove centinaia di persone che avrebbero il diritto di richiedere lo status di rifugiato politico sono costrette ad accamparsi per tutta la notte per poter sperare di presentare la domanda nell'unico giorno disponibile e nessuno fa niente da mesi per risolvere questa situazione, le più alte cariche cittadine si riuniscono per inaugurare un'infermeria veterinaria.

Alle ore 12 di oggi martedì 12 marzo, infatti, il Prefetto di Milano, Renato Saccone, (lo stesso che ha chiesto al Sindaco Beppe Sala di interrompere la registrazione all'anagrafe dei figli delle coppie Lgbt) e il Questore, Giuseppe Petronzi, si sono recati in via Cagni 21, a Milano, per inaugurare un'infermeria Veterinaria presso gli stessi locali della questura dove dovrebbero essere depositate le richieste di asilo politico.

Non ci sarebbe nulla di strano e, ovviamente, non c'è nulla di male a inaurare un ambulatorio veterinario, se non fosse che né il Prefetto né il Questore abbiano ancora tentato di risolvere realmente la grave situazione di disagio che si viene a creare ogni settimana, nella notta fra domenica e lunedì, quando centinaia di persone sono costrette ad accamparsi e dormire proprio in via Cagni nella speranza di accaparrarsi un posto per poter almeno presentare la domanda.

Una situazione che spesso è degenerata in scontri con la Polizia, durante i quali i richiedenti asilo sono anche stati manganellati dagli agenti. E anche la nuova organizzazione dell'accettazione delle richieste appare, in realtà, più che altro un pretesto per poter dire di aver fatto qualcosa, ma in realtà non cambierà in alcun modo le condizioni di queste persone. Si è infatti provveduto ad accogliere il doppio delle richieste, dimezzando però i giorni di apertura al pubblico.

Intervistato da Fanpage.it sull'opportunità di inaugurare proprio lì l'ambulatorio veterinario, il Questore Petronzi ha risposto che la domanda "non è pertinente", in quanto "sto facendo un evento differente e ritengo in scienza e coscienza che, come sto seguendo questo evento, sto servendo le esigenze che ci sono in via Cagni". E poi si è dichiarato disponibile a riceverci per darci tutte le risposte sulla questione dei richiedenti asilo.

Ma intanto l'impressione che per le nostre istituzioni le salute dei nostri amici a quattro zampe (assolutamente da tutelare, sia ben chiaro) è più importante di quelle dei rifugiati è passata.

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